

Roma-Milan si è chiusa ieri sera con la vittoria dei rossoneri tra mille polemiche e un Mourinho furibondo che ha evitato di parlare nel postpartita. La rabbia dell’allenatore portoghese, e di tutto lo Stadio Olimpico, arriva dopo la terza partita nella quale la Roma è stata vittima di decisioni arbitrali che hanno in un modo o nell’altro condizionato il risultato finale.
Il primo episodio che fece imbufalire Mourinho fu nel derby contro la Lazio, con il fallo da rigore di Hysaj su Zaniolo sul punteggio di 1-0 per i biancocelesti che portò successivamente al 2-0 di Pedro; la trattenuta del difensore ex Napoli fu considerata regolare dall’arbitro Guida, nonostante le immagini dimostrarono il contrario.
A Torino contro la Juventus è Orsato a scatenare le ire dei romanisti, con il controverso episodio del rigore fischiato ai giallorossi nonostante Abraham avesse depositato il pallone in rete appena un secondo dopo; oltre ad essere un chiaro errore tecnico dell’arbitro, fecero scalpore le parole di Orsato rivolte a Cristante nell’intervallo: “Non si applica vantaggio sul rigore, te la prendi con me se sbagli il rigore?”.
L’ultima in ordine di tempo si è avuta ieri sera in Roma-Milan, con il rigore fischiato per il contrasto Ibanez-Ibrahimovic e la successiva chiamata al Var di Maresca; decisione confermata nonostante il rigore molto dubbio, aggravato dal calcio di Kjaer a Pellegrini al 94′ praticamente identico al fallo da rigore fischiato alla Juventus a Milano contro l’Inter. In questo caso però nessuna chiamata del Var e gioco proseguito regolarmente.
Mourinho chiede rispetto per la sua squadra e i suoi tifosi, ma con questa confusione e imparzialità nelle decisioni e nel protocollo Var, sarà molto difficile ottenerlo.
Filippo D’Orazio


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