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La moviola della domenica: al Verona manca un gol a San Siro, giusto il rigore alla Fiorentina

La moviola delle partite di serie A della domenica valide per la trentatreesima giornata con il commento della Gazzetta.il

INTER-VERONA (ABISSO) Non convince del tutto l’annullamento del gol del pareggio di Faraoni all’83’.

Il centrocampista del Verona salta e va a colpire il pallone con la spalla. Handanovic non cerca il pallone ma attende che calando dall’alto gli arrivi tra le braccia. Nel momento in cui Faraoni tocca il pallone e lo fa rotolare in rete c’è un leggero contatto dell’avambraccio con la mano sinistra di Handanovic, ma l’entità non sembra tale da giustificare l’intervento di Abisso. Basta però perché il Var – non ritenendo che ci siano gli estremi del chiaro errore – non solleciti la review lasciando al direttore di gara la valutazione dell’episodio.

BENEVENTO-UDINESE (MARIANI)—   Non impeccabile ma corretta nelle decisioni chiave la direzione di gara di Mariani. È regolare al 4’ minuto il gol del vantaggio dell’Udinese: sul filtrante di De Paul, Molina parte in posizione regolare. Sulla traiettoria del passaggio non c’è un ulteriore tocco di Pereyra (che prova a intercettare il pallone non riuscendoci) che avrebbe reso dubbia la posizione dell’autore del gol. Netto al 34’ il calcio di rigore concesso da Mariani a favore del Benevento: su retropassaggio di testa di Arslan, Lapadula anticipa Musso con un tocco che porta il pallone verso l’esterno. Il portiere argentino in uscita bassa lo travolge: giusto il penalty e il cartellino giallo. Buono anche il gol di Stryger Larsen: su cross di De Paul dalla destra l’esterno danese è tenuto in gioco da Glik.

FIORENTINA-JUVENTUS (MASSA)—   Buona direzione di gara di Massa, aiutato dal Var Giacomelli sull’episodio che sblocca la partita. È il 26’, Rabiot va al contrasto di testa in area bianconera e tocca il pallone con il braccio destro. Posizione innaturale, braccio sopra l’altezza delle spalle: il rigore per la Fiorentina c’è tutto, anche se è solo con l’on field review, suggerita appunto da Giacomelli, che viene decretato dall’arbitro di Imperia. Qualche minuto prima, proteste viola per un contatto tra Bonucci e Vlahovic, sempre nel cuore dell’area ospite. Il difensore bianconero allarga un po’ la gamba destra per “tagliare fuori” l’avversario: contatto troppo leggero per portare a un penalty. Regolare la posizione di Morata nell’azione del pari juventino: sul passaggio di Cuadrado è tenuto in gioco da Pezzella. Tre i cartellini gialli nel corso della gara, tutti corretti: imprudente Igor su Cuadrado al 40’, mentre De Ligt e Caceres nella ripresa fermano irregolarmente una potenziale azione da gol avversaria. A essere pignoli, rischia l’ammonizione anche Amrabat che allontana la palla a gioco fermo nel finale.

CAGLIARI-ROMA (IRRATI)—   Direzione appena sufficiente di Irrati. Che la guadagna vedendo bene una spallata di Smalling su Pavoletti che accentua un po’ la caduta. Non vede, invece, in avvio un’entrata da punire con la punizione di Villar su Joao Pedro. Ma quel che non convince è che non sono tutti corretti i cartellini gialli assegnati: quattro, tre al Cagliari, uno alla Roma. Lo è quello di Marin che trattiene vistosamente Pellegrini: il romeno era diffidato e salterà la prossima partita di campionato contro il Napoli. Irrati ammonisce Joao che calcia dopo il suo fischio, ma risparmia proprio Pellegrini per un fallo sullo scatenato Nandez e grazia anche Mancini duro su Joao Pedro. Giusta invece la sanzione per Duncan, mentre appare esagerato il cartellino mostrato a Cristante che entra fallosamente su Cerri, ma senza particolare irruenza.

ATALANTA-BOLOGNA (FABBRI)—   Serata con un paio di episodi complicati, nonostante il punteggio finale faccia pensare a una gara tranquilla. Al 43’ rigore per l’Atalanta: su azione da corner, Danilo e Romero si strattonano e l’argentino finisce a terra dopo un abbraccio plateale dell’avversario. L’arbitro è lì e punisce il fallo del difensore ospite. Ok il rosso a Schouten a inizio ripresa: pericolosa e gratuita l’entrata su Romero. La Dea chiede un penalty anche al 67’, quando Soumaoro trattiene Zapata, mollandolo subito dopo: ci può stare non fischiare.

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