

A 30 anni dall’ultima finale europea, il futuro della squadra italiana che più di tutte ha contribuito al ranking italiano degli ultimi 5 anni, (Juve esclusa) passerà dalle emozioni che saprà offrire a Dan e Ryan Friedkin, texani silenziosi e riservati che da agosto hanno fatto di Roma la loro casa. Dalla torretta che domina il campo di allenamento di Trigoria, e su cui salgono quotidianamente, padre e figlio osservano. Poi, decidono.
In un tavolo a quattro col general manager Tiago Pinto, imposto in un istante senza che nemmeno a Trigoria nessuno ne avesse il sospetto, e Charles Gould, consulente scelto dal giovane Ryan. Studi, statistiche e analisi, strumenti base del loro progetto sportivo, hanno indicato al gruppo una rosa di allenatori giovani con esperienza nelle coppe.
Fonseca ha dimostrato di saper navigare nelle acque agitate della capitale nonostante gli infortuni, a partire da Zaniolo. Se la Roma ha recuperato Dzeko, spogliato dei gradi di capitano dopo essere stato venduto e riacquistato due volte, è merito anche di un gruppo, però: Pellegrini, Cristante, Mancini, Spinazzola, Mirante, non a caso tutti (tranne il portiere) convocati dall’altro Mancini, il ct, in azzurro. I leader di un gruppo cui i Friedkin sono pronti a donare un grande centravanti. Al club sono stati offerti due giganti: Icardi e Aguero. Dalla torretta di Trigoria, Dan e Ryan osservano, sapendo che decidere spetta soltanto a loro.
Fonte: La Repubblica

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