Al di là dell’esito prevedibile della partita di ieri contro il Bayern Monaco, la Lazio si interroga sul futuro di Simone Inzaghi. Fino a metà febbraio, sottolinea il quotidiano la Repubblica, il rinnovo fino al 2024 da 2.5 milioni a stagione più bonus – sembrava scontato: non lo è più. L’ultimo mese ha imposto riflessioni, da entrambe le parti. L’impressione – si legge – è che il ciclo di 5 anni, condito da bel calcio e tre trofei, stia per chiudersi, allora le soluzioni sono due: o si cambia la guida tecnica, oppure un consistente numero di giocatori.
Gestione della rosa – Di sicuro a Lotito non è piaciuta la gestione della rosa da parte dell’allenatore, quando la Lazio ha dovuto affrontare più impegni in poco tempo: Inzaghi ha fatto giocare sempre gli stessi, in particolare nel trittico di gare contro Samp, Bayern all’andata e Bologna, bocciando di fatto il mercato. E questo nonostante il tecnico pubblicamente abbia più volte elogiato l’operato della società.
Cortocircuito – Altra certezza – continua Repubblica – chi è stato utilizzato con il contagocce è scontento, si è capito anche dalla recente dichiarazione di Caicedo: “Inzaghi ha deciso che i titolari sono altri”. Insomma questa filosofia alla Sarri, lascia perplessa la proprietà. Da qui il cortocircuito che crea tensioni con Lotito e frena la trattativa per il rinnovo. Sarà decisivo l’appuntamento che il presidente e Inzaghi hanno fissato durante la sosta per le nazionali: se non si arriverà alla fumata bianca, probabile che entrambe le parti inizieranno a guardarsi intorno.
Fonte: La Repubblica
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