

La vicenda è risaputa. In estate, la Juventus, a caccia di un nuovo numero 9, ne ha inseguiti diversi. Ha corteggiato Dzeko e Milik, poi sondato Luis Suarez: come noto, la trattativa per l’uruguaiano ha aperto un capitolo tuttora da chiarire in quel di Perugia, ma non è questo il punto. Sta di fatto che l’uruguaiano, superato l’equivoco per il quale si pensava fosse cittadino italiano, non poteva arrivare, perché extracomunitario. E perché in precedenza i bianconeri avevano tesserato Arthur e Weston McKennie negli slot a propria disposizione. Così, la caccia si è chiusa con un nome noto: a Torino è arrivato Alvaro Morata, vecchia conoscenza dei tifosi bianconeri. Ed è stata subito luna di miele: con tre gol nelle prime sette gare, e altre prestazioni sontuose, lo spagnolo ha fatto intendere di non essere solo bello di notte. Poi si è inceppato, almeno in campionato.
Quattro gol in Serie A. Divisi su diciassette gare: è questo il bottino di Morata nel campionato in corso di svolgimento. Non proprio quello di un bomber, tanto più che l’ultima rete risale addirittura al 19 dicembre 2020, una prestazione mostre contro il Parma. Da lì in poi, nel 2021 Alvaro ha segnato solo in Coppa Italia. Ha giocato bene (per esempio contro la Roma, ma non solo), nel complesso però è il grande assente sotto porta nella Juve di Pirlo, che per le marcature s’aggrappa soprattutto a Cristiano Ronaldo. Domani torna la Champions League, territorio di caccia per Morata che in questa edizione ha segnato sei reti in altrettante partite. Per lo scudetto, però, servirebbe una seconda voce all’altezza, per affiancare il primo violino portoghese.
Fonte: Tuttomercatoweb

Redattore, appassionato di calcio italiano ed estero… Curo e seguo con molta attenzione tutti i migliori campionati esteri.
