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Amazon ha ufficialmente preso di mira il calcio e le altre società dovrebbero preoccuparsi

 

Amazon sta ampliando il proprio pacchetto di contenuti puntando sempre di più al settore sportivo, in particolare il calcio. In Italia, questo colosso dell’ecommerce, ha deciso di acquistare i diritti della Champions League, trasmettendo le partite del mercoledì sulla propria piattaforma di streaming PrimeVideo.

L’idea della società di Jeff Bezos è proprio quella di fare concorrenza ai migliori siti streaming calcio, catturando sempre di più l’attenzione dei tifosi. L’acquisto dei diritti della Champions League è sicuramente una mossa importante dato che si tratta di una competizione di spicco seguita da milioni di tifosi, tuttavia, le sorprese di Amazon non terminano qui.

La piattaforma, infatti, ha già iniziato a trasmettere anche partite di Premier League, fatto che dimostra che la società è interessata ad ampliare la propria offerta acquistando anche le massime competizioni nazionali. Inevitabilmente, gli occhi sono puntati anche sulla Serie A, dato che il prossimo anno cambieranno le regole per i diritti delle trasmissioni.

La Lega ha intenzione di offrire i diritti delle partite di Serie Aa quante più società possibile, nel tentativo di ottenere oltre 1 miliardo di euro. Per questo motivo, sono anche state modificate le regole, al fine di evitare la monopolizzazione del settore. Nello specifico, ora le partite di Serie A possono essere trasmesse contemporaneamente online da più emittenti, annullando buona parte delle esclusive Sky e DAZN.

Perché è probabile che Amazon acquisterà i diritti della Serie A?

Amazon probabilmente sta preparando un’offerta per la Serie A. Questa notizia non è supportata da dichiarazioni ufficiali della società, tuttavia, è chiaro che nel proprio piano di espansione di contenuti nel mondo sportivo, questo colosso non può farsi scappare l’opportunità di ottenere i diritti proprio ora che sono cambiate le regole.

Per molti, queste prime partite di Champions League che verranno trasmesse a partire da marzo non sono altro che una prova del settore, anche per capire quanto sono disposti gli italiani a pagare per accedere a tali contenuti. È importante ricordare che la concorrenza offre le stesse partite con dei costi che variano tra 9,99 € e 15,99 € al mese.

In questo senso, Amazon, con il suo pacchetto da 36 € all’anno, il quale include serie TV, film e spedizioni gratis in un giorno, potrebbe essere estremamente più economico rispetto alla concorrenza. Nonostante ciò, non è ancora chiaro che se agli utenti verrà concesso di accedere alle partite pagando lo stesso importo.

Le soluzioni tecnicamente sono due. Dato che PrimeVideo trasmetterà le partite attraverso una nuova sezione con un canale dedicato allo sport sulla piattaforma, potrebbe semplicemente consentire l’accesso solo tramite un pagamento aggiuntivo per evento, al mese o all’anno. Se questo sarà il caso, resta da capire anche se tale abbonamento aggiuntivo dovrà essere correlato automaticamente anche all’attivazione di PrimeVideo a 36 €, portando le cifre molto più in linea con quella che è la concorrenza e il mercato attuale.

L’altra soluzione è quella di consentire l’accesso automaticamente a tutti pagando solo 36 € all’anno. Se questa sarà la decisione della società, la concorrenza dovrà veramente rivedere le proprie offerte, dato che le partite su Amazon risulterebbero avere un costo veramente irrilevante per quello che è il mercato, portando un grandissimo numero di tifosi a spostarsi su questa piattaforma annullando gli altri abbonamenti.

Tutti aspettano delle dichiarazioni ufficiali da Amazon. Per ora, Jeff Bezos ha dichiarato di essere felice di poter offrire la Champions League agli italiani, senza sbilanciarsi troppo su altre prospettive. È probabile che nelle prossime settimane si potrà scoprire di più su ciò che verrà offerto in termini calcistici sulla piattaforma, compresi i relativi costi.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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