
Il centravanti del Milan, Zlatan Ibrahimovic, si è concesso al quotidiano sportivo Corriere dello Sport: “Oggi mi sento un leader: io guido, la squadra mi segue. Abbiamo lavorato, ci siamo sacrificati. Ecco i risultati. Non è solo merito mio. Milan a lungo fuori dall’élite? Non è normale né per la società, né per i tifosi. Con tutto il rispetto, vedo l’Atalanta in Champions e il Milan no e sono venuto per cambiare questa situazione. Finché sto bene vado avanti. A giugno scade il mio contratto e ne parliamo.
Non volevo intrappolarmi in situazioni senza uscita e neppure intrappolarci il mio club. Per questo all’arrivo ho rimato per sei mesi e poi ho rinnovato. Perché sono fuggito dagli USA? Lì ho scoperto di essere un calciatore ancora vivo dopo l’infortunio e quando ho pensato: smetto o continuo? E il mio agente Mino Raiola: troppo facile smettere in America, prova a farlo in Europa. Ho scelto il Milan perché era la sfida più difficile. Non mi interessava un poker servito, mi attirava l’impossibile”.
Inoltre Zlatan Ibrahimovic ha analizzato così le sue possibilità di permanenza in rossonero: “Finché sto bene vado avanti. A giugno scade il mio contratto e ne parliamo. Non volevo intrappolarmi in situazioni senza uscita e neppure intrappolarci il mio club. Per questo all’arrivo ho firmato per sei mesi e poi ho rinnovato. Altri hanno ragionato diversamente, io sono per la libertà di scelta. Se porterò la mia famiglia a Milano? Vediamo. Non escludo nulla.
Fonte: Corriere dello Sport

Redattore, appassionato di calcio italiano ed estero… Curo e seguo con molta attenzione tutti i migliori campionati esteri.
