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Serie C a rischio, troppi i club in difficoltà: dopo il Trapani ora anche il Livorno

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Protocolli anti-Covid e mancate entrate dal botteghino minano la stabilità finanziaria delle società

Per chi è lontano dai riflettori del calcio che conta, la crisi sta colpendo duro. In Serie C, ad esempio, dove i proventi da botteghino e le sponsorizzazioni sono l’unica risorsa per i club che non hanno introiti tv, stadi chiusi e sponsor fuggiti rappresentano un gravissimo problema. Il Trapani è già saltato ma è il primo di una lunga serie purtroppo visto che i conti sono in rosso ovunque. Nelle prossime ore anche il Livorno potrebbe rinunciare ed è partita una corsa contro il tempo per rispettare le scadenze, mentre i soci litigano e i giocatori potrebbero svincolarsi, tanto che la gara di domenica a Olbia potrebbe saltare. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport è entrata nel dettaglio, delineando i contorni della problematica.

Entrate dimezzate, spese raddoppiate

Per evitare contagi sono state introdotte le misure restrittive del protocollo redatto tra Figc e Cts.  Oltre al crollo delle entrate, alla voce uscite si è aggiunta quella per le spese necessarie al rispetto del protocollo. In ordine sparso:

-tamponi (2 giorni prima della gara)

-e i test sierologici (ogni 14 giorni) ci vogliono in media quasi 2.800 euro a settimana, per un gruppo squadra di circa 40 persone

-Senza escludere sanificazioni, voli charter e treni con vagoni riservati

-Se aggiungiamo anche Hotel, allestiti per la quarantena, con pranzi e cene a turni si possono sfiorare i 50mila euro al mese

La Lega Pro ha fatto qualcosa per evitare la moria di società. Il presidente Ghirelli s’è mosso per ottenere dal Governo aiuti come la cassa integrazione e il credito d’imposta. Appare evidente però come solo la riapertura totale degli stadi e un ritorno delle sponsorizzazioni darà ossigeno ai club.

fonte Gazzetta dello Sport
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