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I fratelli Traore del Sassuolo e Diallo dell’Atalanta nella bufera: indagati dalla Procura di Parma per falsa identità

I fratelli Traore, Hamed, 20 anni, centrocampista del Sassuolo, e Amad Diallo, 17 anni, attaccante dell’Atalanta nella bufera, indagati per falsa identità: più o meno la stessa storia di Eriberto/Luciano del Chievo di tanti anni fa.

Il tutto nasce da un’indagine della Procura di Parma che ha portato all’accusa di “falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” per cinque ivoriani, cioè il 56enne Bly Blaise Tehe, la 41enne Marina Edwige Carine Teher (dipendente dell’Atalanta), il 42enne Zadi Gildas Abou, la 39enne Larissa Ghislaine Teher e, appunto, il 45enne Hamed Mamadou Traore, “padre in prestito” dei due giovani giocatori di Sassuolo e Atalanta, per il momento ascoltati come “persone informate sui fatti”.

L’attività di indagine, dettaglia la Procura, è nata “dalle dichiarazioni rese da Giovanni Damiano Drago nell’ambito del procedimento penale legato all’operazione ‘Piccoli elefanti’, conclusasi nel dicembre del 2017 con l’arresto dello stesso Drago, di Demoya Yves Gnoukouri e di Kone Abdouraman, oltre alla denuncia in stato di libertà di altre cinque persone”.

Drago “dichiarò di essere a conoscenza che Tehe, coimputato nello stesso procedimento, oltre ai falsi ricongiungimenti familiari già contestatigli, tra il 2014 e il 2015, con la complicità di altri suoi connazionali, avrebbe consentito l’ingresso irregolare in Italia di cinque giovanissime promesse del calcio ivoriano, alcune delle quali sarebbero state ingaggiate in società di calcio professionistico”. Tra queste, appunto, i fratelli Traore.

Atalanta e Sassuolo, va chiarito, sono completamente estranei alla vicenda, ma i due ragazzi ne erano invece a conoscenza e potrebbero, come accaduto a suo tempo per Luciano-Eriberto, incorrere in una squalifica pesante.

(Fonte Sportmediaset)

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