Il 26 maggio, per i sostenitori della Roma, non è certamente un giorno da ricordare: finale di Coppa Italia persa con la Lazio nel 2013 e, ferita forse ancora più profonda, l’inizio degli addi senza ritorno a due bandiere storiche.
Il riferimento è naturalmente a De Rossi e Totti: proprio un anno fa infatti, con l’ultima gara del numero 16 in giallorosso, iniziavano 22 giorni che hanno definitivamente cancellato ogni possibile legame tra il presidente della Roma, James Pallotta, e i tifosi.
Questo perché al di là dei risultati sportivi deludenti, della costante cessione dei migliori calciatori o di un indebitamento alle stelle, una cosa è risultata intollerabile: obbligare alla fuga forse gli unici punti di riferimento all’interno della Roma per i tifosi stessi.
Farlo poi a distanza ha, se possibile, aggravato il tutto: James Pallotta ha infatti completamente sprecato quel bonus nato una stagione prima con la semifinale di Champions League conquistata a sorpresa.
Poteva essere un nuovo inizio ma la cacciata di De Rossi e Totti ha finito con il causare tutto il contrario.
Pier Francesco Miscischia

Laureato in giurisprudenza ma anche grande appassionato di sport e soprattutto…di calcio: ecco la spinta giusta per scrivere di ciò che adoro!
