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14 maggio 2000: la Lazio si laureava campione d’Italia, grazie al gol di Calori sotto il diluvio di Perugia

Vent’anni fa in questo giorno,la Lazio si laureava a sorpresa campione d’Italia, con la Juve che cade clamorosamente in quel di Perugia.

Il 14 maggio 2000 è destinata a restare scolpita nella mente dei tifosi biancocelesti e della storia del campionato italiano.  Era l’utima giornata di un campionato alimentato da tante polemiche, basta pensare a ciò che successe nella penultima giornata campionato fra Juventus e Parma( rete regolare annullata  inspiegabilmente a Cannavaro). A giocarsi lo scudetto  sono la Lazio e i bianconeri .  È  una giornata particolare anche dal punto di vista metereologico, il sole splende su tutta la penisola, tranne che a Perugia, dove giocano i bianconeri. Ma ricapitoliamo l’intera giornata vissuta dal calcio italiano. Quel giorno la Lazio scendeva in campo contro la Reggina già salva, nel corso della gara in scena all’Olimpico, i biancocelesti riuscivano infatti a sbarazzarsi dei calabresi già salvi nel corso del primo tempo. La squadra allenata da Eriksson, sblocca infatti il punteggio dopo 33 minuti con Simone Inzaghi, che su calcio di rigoresigla l’1-0. Il raddoppio dei capitolini, arriva subito dopo appena quattro minuti  ed ancora su calcio di rigore. Questa volta ad incaricarsi della battuta è Juan Sebastian Veron, che dagli undici metri non sbaglia e realizza il suo 8° goal in campionato. Si va così all’intervallo, con un match oramai  virtualmente chiuso per i biancocelesti. Le notizie provenienti dal “Curi” di Perugia , parlano di una Juventus ferma ancora sullo 0-0, ma soprattutto di una gara a forte rischio di essere sospesa, a causa di un potentissimo nubifragio abbattutosi su Perugia. Il match dell’Olimpico, per cercare di mantenere la contemporaneità sui campi, inizia così dopo oltre 30 minuti d’intervallo, con l’ incertezza che la gara di Perugia potesse anche non riprendere. Però  il secondo tempo all’Olimpico ricomincia e  Diego Pablo Simeone firma il 3-0, e  chiude la gara. Il popolo laziale è  ormai concentrato solamente su ciò che accade a Perugia. Al ’29 però  l’attenzione ritorna all’Olimpico, per omaggiare il grande Roberto Mancini, che chiude la sua carriera (italiana) dopo 541 partite e 156 reti nella massima serie. Con il triplice fischio dell’arbitro, l’attenzione si focalizza ancor di più sull’incontro ancora in corso tra Perugia e Juventus. Poiché finendo  con un pareggio si sarebbe finiti allo spareggio. Al goal di Alessandro Calori,difensore del Perugia (entrato nei cuori dei laziali per sempre), un boato scuote lo stadio Olimpico. E’ la rete che decreta il sorpasso della Lazio sui bianconeri. Gli ultimi minuti all’Olimpico  sono vissuti con il fiato in gola, tutti collegati radiofonicamente su Radio RAI (anche il tabellone dell’Olimpico trasmetteva la telecronaca della sfida del “Curi”) . Al triplice fischio di Collina, si scatena la festa, con i tifosi già  il campo, che ritornano a vivere la magia del sogno tricolore dopo lo storico successo del 1974. “Sono le 18 e 4 minuti del 14 maggio 2000, la Lazio è campione d’Italia 1999/2000”. Terminava con queste parole la radiocronaca di Riccardo Cucchi, che annunciava la  vittoria dello scudetto da parte della Lazio, arrivata grazie alla sconfitta della Juventus sul campo del Perugia. Un trionfo meritato grazie ad una squadra stellare che con grande  determinazione è riuscita a raggiungere un traguardo che resterà per sempre negli annali della storia dei biancocelesti ma anche del calcio italiano. Proprio per questo il 14 maggio 2000, allo stadio Curi si scrisse una delle pagine più clamorose del calcio italiano poiché fu uno degli epiloghi fra più incredibili e indimenticabili della nostra massima serie.

Francesco Baiocco

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