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Cagliari, Giulini perplesso: “Se non si riparte il 18 maggio è come aver chiuso qui il campionato”

Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport nella quale ha spiegato il suo pensiero sul momento attuale del calcio italiano.

Queste le sue parole principali: “L’unità della Lega nel voler ripartire nasce dalla necessità di maggiore professionalità nella gestione del momento. È infatti inaccettabile la strumentalizzazione di due bozze di documenti tecnici allo scopo di definire le posizioni delle società rispetto alla ripresa. Serviva una posizione chiara. Noi siamo favorevoli alla ripresa, ma a certe condizioni.

Ritengo che non sia opportuno riprendere gli allenamenti, con protocolli complessi e onerosi come quelli finora ipotizzati, se non vengono chiarite determinate questioni. Diciamo quattro. Innanzitutto la certezza di riprendere il campionato con date, luoghi e modalità definite. E’ già un passo avanti aver individuato la data limite oltre la quale questo campionato non potrà scollinare cioè domenica 2 agosto

. Oltre quella si dovrà cristallizzare la classifica che sarà così come la vedete oggi, ovvero se non si tornasse ad allenarsi entro il 18 maggio sarebbe praticamente come chiudere il campionato. In caso di conclusione della Serie A il 2 agosto, con le coppe europee che si chiuderanno il 29 agosto, immagino che la nuova stagione non riprenderà prima di fine settembre e di conseguenza vedo difficile trovare le date per giocare la A a 22 squadre. Tamponi? Se la FIGC dovesse chiedere a tutte le società di regalare dei tamponi, il Cagliari Calcio lo farà con piacere.”

(Fonte Corriere dello Sport)

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