home
Serie A, il campionato deve finire entro il 30 giugno: ecco perché non si può andare oltre
Il campionato non può terminare oltre il 30 giugno. Come scrive SkySport, infatti, spostare la data di fine della stagione sarebbe un’impresa titanica, ai limiti dell’impossibile perché gli ostacoli economici e burocratici collegati ad aree interconnesse fra loro sono talmente ampi che il 30 giugno rischia di essere uno spartiacque. Fisso.
Il 30 giugno si chiudono i bilanci per la maggior parte delle squadre. Ai bilanci del 30 giugno (su cui ci sarà peraltro una conseguenza economicamente rilevante dello stop) è legata tutta la contabilità del club e quindi anche tutti i parametri del FFP, che devono essere rispettati per l’accesso alle competizioni europee.
Ma al 30 giugno sono vincolati anche tutti i contratti dei tesserati: andare oltre (e quindi “sforare” nella stagione successiva) comporterebbe una serie di deroghe sindacali non banali.
Per non parlare poi degli aspetti legati al mercato e dei paradossi che si potrebbero creare: tutti i contratti di prestito, di riscatti, di riacquisti e di clausole, sono legate al 30 giugno. E questo per quanto riguarda il calcio giocato e aspetti burocratici.
Ci sono poi tutti gli aspetti amministrativi: ci sono le assicurazioni a tutti i professionisti che dovrebbero essere ridiscusse (anche probabilmente a livello economico), ci sono i contratti di affitto per le strutture sportive, le licenze degli stadi, ci sono gli sponsor di ogni ordine e tipo, soprattutto quelli in scadenza.
Tutto questo ha come riferimento il 30 giugno. Ecco perché entro il 30 giugno sarebbe importante concludere la stagione, non dover andare oltre. E non sapendo quando veramente si potrà riprendere, bisognerà studiare delle strade alternative.
(Fonte SkySport)