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Usa ’94: il rigore sbagliato da Baggio fu voluto da Senna? Il nostro omaggio in una canzone, che riporta le idee sportive di Ayrton

Canzone per Ayrton
“We are sport people”
Sottotitolo
“Honest people do not get offended”

Io non credo nei sogni e nei segni, ma talvolta devo arrendermi all’evidenza.
I miei colleghi nel laboratorio di Fisica mi dicono:” Ma proprio tu che ami così tanto la Fisica…”. Beh… la fisica quantistica mi dà ragione, c’è un entanglement che ci collega tutti e i nostri vari passaggi di stato, anche quelli più misteriosi… sono pur sempre collegati.

Io credo che nel 1994 non fu Baggio a sbagliare, ma la palla fu sapientemente guidata da Ayrton e i Brasiliani vinsero il Campionato del Mondo di Calcio.

Le quattro canzoni per Ayrton, che ho composto, si ispirano al suo modo di pensare, alle sue emozioni, al suo grande desiderio che lo sport possa essere un’ espressione di varie persone: piloti, calciatori, nuotatori, sciatori, pugili, maratoneti, etc.,

Mi scuso con chi non ho citato, ma gli sportivi sono tutti nel mio cuore, ebbene, Ayrton desiderava che lo sport fosse un’espressione degli sportivi praticanti offerta agli sportivi spettatori con la semplicità che dovrebbe contraddistinguere il vero sport.

La canzone ” We are sport people” sottotitolo ” Honest businessmen do not get offended” è un inno alla libertà di espressione ed è un’espressione di libertà, che parla dello sport praticato da Ayrton, ma anche di uno sport che lui amava molto: il calcio.

La società sta diventando piatta con tanta gente che si adegua e alcuni danno le direttive. Ci deve essere partecipazione e la partecipazione sportiva è abbastanza blindata da certe squadre calcistiche vip.

La canzone è anche un inno che vorrebbe liberare lo sport dai vippai, da quelle persone che creano un muro snobbistico tra le squadre e la gente. Si riconosce il merito di molti manager, uomini d’affari onesti, difatti il sottotitolo della canzone è “Honest businessmen do not get offended”.

Però talvolta si impossessano dello sport personaggi un po’ troppo “personaggi” e lo spettatore si sente in una gabbia, avverte la distanza Hollywoodiana, che genera talvolta la violenza negli stadi. Ho fatto anche servizio di sorveglianza e ho visto molti giovani disinteressati alla partita, che cercano di esibirsi loro, perché evidentemente si sentono esclusi, e talvolta si esibiscono in modo violento.

La canzone “We are sport people” vorrebbe dare un suo piccolo contributo per abbattere i muri di qualsiasi tipo, perché sono antisportivi, diseducativi per i giovani. E l’educazione dei giovani era nel cuore di Ayrton, che faceva volontariato di strada e ben conosceva gli enormi problemi dei ragazzi di strada, emarginati dalla società.

Quindi “We are sport people” , ovviamente “Honest businessmen do not get offended”, diciamo NO ai muri, SI alla partecipazione nel nome di Ayrton.

Daniela Asaro

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