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Tennis, Austalian Open: Djokovic ottavo Re d’Australia

Sotto 2-1, il serbo rimonta e batte in cinque set Dominic Thiem 4-6, 6-4, 6-2, 3-6, 4-6 in quattro ore esatte e conquista l’ottavo Australian Open della carriera, il diciassettesimo slam della carriera

MELBOURNE (Australia)- Se si volesse citare la canzone di Limahl, a sua volta ispirata al capolavoro fantasy di Michael Ende “La storia infinita”, si potrebbe definire questa finale degli Australian Open una “Never ending story”.

Quattro ore di battaglia dove l’ago della bilancia si spostava continuamente a favore di uno o dell’altro, con continui errori e scambi intensi che davano la sensazione di una finale senza padrone.

Infatti, alla fine l’ha spuntata Djokovic, ma sicuramente non ha vinto per aver giocato il miglior tennis, quanto per la sua miglior esperienza nel gestire questo tipo di situazioni, come la finale di uno Slam, in questo caso  l’Australian Open.

A conferma di questo fatto, ci sono i quattordici aces a favore di Thiem, che si è mostrato letteralmente micidiale in battuta, ma che non ha avuto poi la testa e l’esperienza per portarsi a casa il suo primo, storico Slam della stagione, che alla fine è andato a Nole per l’ottava volta.

Un’ottava volta che, da domani, lo farà ritornare al numero 1 al mondo dopo quattro anni di assenza.

La partita

Sotto di un set, giocato ottimamente da Djokovic e vinto con il parziale di 4-6, Thiem suona la carica e bombarda a suon di aces e di dritti di avversario, arrivando sul 2-1 nel computo dei parziali con i punteggi di 6-4, 6-2, riuscendo a sfruttare gli errori del serbo, dettato dal nervosismo e forse anche dalla paura di ritornare numero 1 al mondo.

Ma mai sottovalutare l’imprevedibilità mentale di un balcanico. Come scende dopo una serie di errori, può risalire dopo aver ritrovato fiducia.

Quello che ha fatto Djokovic, riuscendo a portare a casa il set del pareggio, con il parziale di 3-6, per poi vincere il quinto e decisivo set con il punteggio di 4-6 che ha certificato come l’Australia sia territorio di conquista del fenomeno slavo.

Un fenomeno che, da domani, guarderà tutti dall’alto in basso con l’ottava meraviglia del mondo in bacheca.

Un’ottava meraviglia che, ancora una volta, porta il nome di Novak Djokovic.

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