

Nelle scorse stagioni furono Matera, Pro Piacenza e Modena a falsare i campionati ma, come abbiamo visto ieri, non è servito a nulla.
Neanche è arrivato Natale e già abbiamo assistito al primo 3-0 a tavolino anno con la partita Rieti – Reggina annullata.
Si poteva evitare? A Rieti tutti sapevano che la situazione era deficitaria. La squadra è partita e dopo due mesi già si è arenata.
Ma chi doveva controllare dov’era?
Michele Criscitiello su Tuttomercatoweb prova a dare una spiegazione affermando che il vero problema è come mai manchi un controllo vero sui bilanci e sulla liquidità di società professionistiche.
Pochi soldi e troppe società in serie C: due gironi da 20 basterebbero senza dubbio. 60 società, di cui 60 ci perdono soldi, 4-5 si svenano perché li hanno e il resto è tutto un vivacchiare per far giocare più giovani possibili e guadagnare qualche soldo di contributo.
Non c’è un progetto né per le società né per i calciatori che, superata l’età utile per i club e Rieti è l’ennesimo schiaffo ad un sistema che non si vuole cambiare.
Peggio ancora quello che sta succedendo ad Avellino. Società storica del nostro panorama, con una non iscrizione avvenuta due anni fa, cambio di proprietà e dopo 12 mesi già in crisi. Tutti sapevano che, in estate, c’era il Tribunale a controllare le sorti dell’Avellino ma nessuno ha fatto nulla per guidare questa società in un porto sicuro oppure azzerare tutto, per l’ennesima volta, evitando questo lento e struggente suicidio.
(Fonte Tuttomercatoweb)

