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Franco Ceravolo in esclusiva ai nostri microfoni: “Mi dispiacerebbe se De Laurentiis esonerasse Ancelotti, ma alcuni matrimoni finiscono. Pallotta e Commisso…”

Momentidicalcio.com testata giornalistica ha il piacere di intervistare Franco Ceravolo, uno dei maggiori Dirigenti sportivi del nostro calcio.

 

Ricordiamo ai nostri lettori che nessuno meglio di Franco Ceravolo può dirsi conoscitore ed appassionato di questo gioco per averne vissuto direttamente tutte le sue sfaccettature: dapprima come calciatore semiprofessionistico, dopo aver mosso i primi passi nel settore giovanile del Napoli, poi come allenatore in Prima Categoria nel Mirto e poi, soprattutto, come Dirigente Sportivo.

In tale ultima veste ha assunto importanza internazionale, avendo dei trascorsi illustri nel Napoli, nel Torino, nella Roma, per poi approdare alla Juventus dove per 13 anni ha rivestito il ruolo di Responsabile Tecnico e degli Osservatori della squadra bianconera. 

Modena, Spezia, Crotone Bologna, Arezzo, Palermo e Livorno sono le altre squadre che hanno visto Ceravolo titolare di importanti cariche dirigenziali, mentre le sue esperienze internazionali riguardano il Queens Park Rangers dell’allora proprietario Flavio Briatore e il Guangzhou Evergrande in Cina,fortemente voluto da Marcello Lippi. 

 

Ancelotti e De Laurentiis andranno d’accordo ancora per molto tempo, alla luce degli ultimi risultati e delle vicende attuali che hanno portato l’ammutinamento della squadra dopo la partita di Champions con il Salisburgo? 

 

È un po’ come nel matrimonio: ci si innamora, ci si sposa e poi dopo tanti anni il rapporto finisce per vari motivi. Ancelotti è un grande allenatore, De Laurentiis è un imprenditore che vuole conseguire dei risultati. Purtroppo, delle volte, i risultati fanno pesare la bilancia da una parte o dall’altra. 

Io non so cosa accadrà a Napoli: se non arrivano i risultati sperati, anche se si ha un grande allenatore in panchina, inevitabilmente si finisce per mettere il tecnico in discussione.

Mi dispiacerebbe molto se De Laurentiis cambiasse idea su Ancelotti rispetto a quella che aveva qualche mese fa.

 

Dove può arrivare la Roma e che ne pensa di Petrachi?

 

A Roma la proprietà non è sempre presente, però Pallotta ha fatto degli investimenti importanti e plusvalenze. Quest’anno la squadra è costruita bene, la rosa è stata ringiovanita, e per me la Roma lotterà fino alla fine per un posto in Champions.

Non era facile iniziare un percorso di crescita con un allenatore nuovo, ma Fonseca si è inserito subito e ha dimostrato di essere un bravo tecnico.

Petrachi sta facendo un ottimo lavoro, lo stimo moltissimo e sono certo che farà molto bene alla Roma.

 

Cosa ne pensa di un altro calabrese di origini come Lei che ha riportato l’entusiasmo a Firenze, ovvero Rocco Commisso? Le sue idee sul nuovo stadio le condivide oppure si troverà di fronte l’alto muro della burocrazia italiana? 

 

La burocrazia italiana è una situazione particolare, purtroppo c’è in tanti settori, non solo nel calcio. 

Se si concedesse agli imprenditori la possibilità di investire sulle loro idee di sviluppo, nel rispetto della legalità, si creerebbero più posti di lavoro, si realizzerebbero delle strutture innovative, etc.

Commisso è stato accolto bene dalla piazza, e già questo è importante per una città “calda” come Firenze. Io penso che gli organi politici accontenteranno il Presidente sulle sue idee per portare la Fiorentina in alto.

 

Come ha gestito sinora “il caso Chiesa”? 

 

Commisso ha gestito ottimamente il caso Chiesa perché il ragazzo è rimasto alla Fiorentina. Ha mantenuto la promessa e questo ha fatto piacere ai tifosi perché un Presidente appena arrivato che mantiene le sue promesse ha un biglietto da visita importante che gli fa acquistare credibilità. 

Inoltre, ha portato a Firenze anche un giocatore di spessore internazionale come Ribery. Al di là dei risultati che poi possono arrivare o meno sul campo, l’impegno e le idee ci sono.

 

Lei ha lavorato con personaggi “particolari” del nostro calcio ossia Maurizio Zamparini e Aldo Spinelli: come è stato il suo rapporto con questi due vulcanici Presidenti? 

 

Quando ho lavorato con loro, ho apprezzato molto entrambe le famiglie. Se il Livorno si trova a questi livelli il merito è della famiglia Spinelli: sempre puntuali nei pagamenti, non hanno fatto mai mancare nulla alla squadra. È chiaro che i risultati possono arrivare o meno, ma il rapporto è stato ottimo. Abbiamo vinto il campionato di B e in quasi 3 anni di lavoro mi sono trovato benissimo.

Zamparini è una persona vulcanica e sanguigna, è stato il primo tifoso del Palermo e anche lui ha dato tanto alla città. Mi dispiace per come sono andate le cose, perché Palermo è una città importante. L’ho sempre apprezzato e stimato come uomo e come dirigente.

 

Secondo Lei perché Berlusconi e De Laurentiis hanno investito nella Serie C? E’ un bene o un “male” nel senso che la loro forza economica sbaraglierà la concorrenza?

 

È chiaro che nei gironi in cui militano Monza e Bari, che sono state acquistate da imprenditori come Berlusconi e De Laurentiis, le altre compagini partono sulla carta svantaggiate.

De Laurentiis ha investito su una piazza importante come Bari, che meriterebbe la Serie A, e sicuramente la raggiungerà presto. Per quanto riguarda il Monza, il passato di Galliani e Berlusconi parla per loro: il Monza è una loro creatura, hanno fatto questa scelta mossi soprattutto dai sentimenti e poi anche loro raggiungeranno in breve tempo la massima serie, viste le potenzialità economiche e la competenza di Galliani.

 

Noi La ringraziamo per il suo tempo prezioso che ci ha dedicato e speriamo di averla presto nuovamente con noi.

 

A cura di Raffaele La Russa

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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