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A tu per tu con Ceravolo: “Juve favorita per lo Scudetto, ma l’Inter non mollerà. Esposito sarà il futuro dei nerazzurri”
Momentidicalcio.com testata giornalistica ha il piacere di intervistare Franco Ceravolo, uno dei maggiori Dirigenti sportivi del nostro calcio.
Ricordiamo ai nostri lettori che nessuno meglio di Franco Ceravolo può dirsi conoscitore ed appassionato di questo gioco, per averne vissuto direttamente tutte le sue sfaccettature: dapprima come calciatore semi–professionistico, dopo aver mosso i primi passi nel settore giovanile del Napoli, poi come allenatore in Prima Categoria nel Mirto e poi, soprattutto, come Dirigente Sportivo.
In tale ultima veste ha assunto importanza internazionale, avendo dei trascorsi illustri nel Napoli, nel Torino, nella Roma, per poi approdare alla Juventus dove per 13 anni ha rivestito il ruolo di Responsabile Tecnico e degli Osservatori della squadra bianconera.
Modena, Spezia, Crotone, Bologna, Arezzo, Palermo e Livorno sono le altre squadre che hanno visto Ceravolo titolare di importanti cariche dirigenziali, mentre le sue esperienze internazionali riguardano il Queens Park Rangers dell’allora proprietario Flavio Briatore e il Guangzhou Evergrande in Cina,fortemente voluto da Marcello Lippi.
Sig. Ceravolo, innanzitutto la ringraziamo per la sua disponibilità ad essere qui con noi oggi e come prima domanda Le chiediamo di raccontarci come è andata la trattativa che avrebbe portato un giovanissimo Cristiano Ronaldo alla Juventus nei primi anni 2000 e perché è saltata.
Quando io ero alla Juventus, uno dei miei collaboratori dell’epoca, l’attuale team manager Matteo Fabbris, aveva l’incarico tassativo di mettere alla mia attenzione tutti i calciatori dai 16 ai 22 anni che potessero giocare 5 partite intere e consecutive, in modo da anticipare la concorrenza.
Tra questi spiccavano, tra gli altri, Cristiano Ronaldo, Stankovic, Eto’o e Ronaldinho.
La trattativa era ben avviata, ma poi sfumò in quanto Salas rifiutò il trasferimento allo Sporting Lisbona.
Marcello Lippi, invece, che personaggio è? Secondo Lei, può paragonarsi a Bearzot e Pozzo che come lui hanno vinto il titolo Mondiale?
Lippi è Lippi: ho avuto il piacere di lavorare con lui sia alla Juve che in Cina, e per lui parlano i risultati. È un grande del calcio, oltre che un grande uomo.
Lei è un grande scopritore di talenti: tra i calciatori meno conosciuti oggi chi può avere un grande futuro?
Qualcuno si sta affacciando in Serie A e in Champions a 17 anni:ad esempio Esposito, che è un classe 2002 dell’Inter, ha potenzialità da grande calciatore: logicamente non è facile mantenere le premesse, però si tratta di un grande talento che col tempo e col sacrificio si ritaglierà spazio anche in prima squadra.
Che idea si è fatto di queste prime dodici giornate di campionato: sarà duello Juve-Inter o il Napoli può ancora recuperare?
L’Inter vuole colmare il gap con la Juventus, ha fatto investimenti importanti perché ha preso uno dei migliori allenatori in circolazione e la società è attrezzata per poterlo accontentare su tutto.
Sarà un duello tra Inter e Juve: ora con questa classifica lo è ancora di più, ma anche prima che iniziasse il campionato, conoscendo le potenzialità di Suning, mi sentivo di escludere il Napoli dalla lotta per lo Scudetto. Vedo, però, ancora la Juventus favorita sull’Inter.
Da dirigente sportivo, quanto è importante il rapporto con i procuratori sportivi?
Oggi nel calcio non si può più fare a meno del procuratore. In alcune trattative, sono stato agevolato grazie al rapporto che avevo col procuratore che gestiva il calciatore: un bravo dirigente deve intessere relazioni con tutti i procuratori e lavorare in sinergia per raggiungere gli obiettivi.
Noi La ringraziamo per il suo tempo prezioso che ci ha dedicato e speriamo di averla presto nuovamente con noi.
A cura di Raffaele La Russa
Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre