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Caos Napoli: la squadra rifiuta il ritiro e Ancelotti non va in conferenza stampa!

Doveva essere la notte della svolta, per ricompattarsi e ripartire ritrovando entusiasmo, ma in realtà quanto accaduto nel post rischia di lasciare strascichi enormi e segnare l’intera stagione del Napoli. La squadra di Ancelotti non va oltre il pareggio con il Salisburgo, trovando il gol con Lozano – il migliore degli azzurri – in un’altra gara incredibilmente imprecisa sotto porta con addirittura 30 tentativi verso la porta (18 nel primo tempo, record di sempre per un’italiana in Champions) ma complicandosi la vita con il solito errore individuale, stavolta per un rigore causato da Koulibaly ad inizio partita. Il punto avvicina comunque il Napoli sensibilmente alla qualificazione: basterà battere il Genk all’ultima giornata, ma in realtà gli azzurri potrebbero passare persino perdendo a Liverpool nella prossima giornata, se il Salisburgo non dovesse vincere a Genk.

La gara però verrà ricordata per l’incredibile post-partita. Carlo Ancelotti decide di non parlare ed andare incontro alla multa dell’Uefa. Il club comunica l’annullamento della conferenza stampa mentre Sky, dopo averlo annunciato, fa sapere che il tecnico è andato già via dallo stadio. Per tornare a Castel Volturno, col suo staff, per un ritiro che dal primo momento l’ha trovato in disaccordo. Una fuga dovuta alla decisione della squadra di non accettare il ritiro e tutti i risvolti che ne possono conseguire: convinti dell’annullamento della decisione in caso di buona prestazione, i senatori incassano il rifiuto da parte di ADL – andato via subito dopo il fischio finale – e decidono di interromperlo autonomamente. Tutti i giocatori lasciano lo stadio singolarmente ed il pullman del club – pronto a far ritorno a Castel Volturno – è vuoto all’uscita dello stadio.

Il club resta in silenzio, spiazzato da quanto successo, ma non aver fornito spiegazioni è in effetti una conferma a quanto avvenuto. Inevitabile a questo punto una reazione da parte di De Laurentiis, ma la situazione fotografa anche le difficoltà di questa stagione ed il calo di prestazioni: poca autocritica, nessuna assunzione di responsabilità da parte del gruppo che, del resto, vede diversi senatori in scadenza di contratto a giugno – con cui adesso sarà complesso proseguire il rapporto -, almeno altri 7 elementi in attesa del rinnovo e altrettanti che sono uomini mercato e probabilmente sentono stretta la maglia azzurra o concluso il loro ciclo. Non lo scenario ideale per ottenere il massimo, in campo e fuori, in attesa del mercato estivo.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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