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Roma, vicenda stadio:troppi ritardi, il club pensa ad azioni legali

Sono trascorsi 2809 giorni dall’inizio dell’iter per lo stadio della Roma. Tra quattro mesi si potrà affermare ufficialmente che ci è voluto meno tempo per costruire il Colosseo (8 anni secondo le cronache dell’epoca, dal 72 all’80 d.C.). Per il club di Pallotta è diventata un’Odissea, per i tifosi un incubo. Nei giorni dell’addio di De Rossi, in aperta protesta con la società, molti fan si auguravano addirittura che il progetto naufragasse per fare uno smacco alla dirigenza. La situazione oggi è in una fase di stallo: l’amministrazione Raggi insiste sulle opere pubbliche che vorrebbe pronte prima ancora dell’impianto, ma il vero nodo resta il voto in aula per la convenzione urbanistica, non ancora in calendario. La crisi interna al Campidoglio – la questione rifiuti è divenuta proprietaria – non aiuta.

Se il voto sarà contrario, si avvierà una lunga battaglia legale: l’AS Roma sta raccogliendo le carte e non attenderà ancora molto per quella che sarebbe un’autentica causa monstre contro il Comune. Pallotta, in attesa di sviluppi e temendo il peggio, non ha ancora acquistato da Eurnova i terreni così da lasciare uno spiraglio aperto con Fiumicino e il suo sindaco Montino, con cui il vice presidente Baldissoni (che si occupa direttamente dello stadio) sta mantenendo ottimi rapporti. Nel frattempo si sono avvicendati tre sindaci e un commissario solo a Roma, più due presidenti di Regione. Ma dello stadio nessuna traccia. E, come se non bastasse, Milano potrebbe addirittura costruirlo prima.

(Fonte Corriere dello Sport)

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