Prosegue la rubrica dedicata alle modifiche del regolamento calcistico decise dall’IFAB il passato due marzo. Delineati i primi cambiamenti, è oggi la volta dell’esame dell’ultima modifica, quella alla regola numero 12
Affermare che l’importanza della circolare 15/2019 dell’ IFAB risieda principalmente nell’intervento avvenuto sulla disposizione numero 12, quella relativa anche ai falli di mano, non sembra essere una conclusione azzardata. Infatti, scorrendo il documento ci si accorge che, delle cinque pagine totali, più di mezza è dedicata a tale norma.
Ponendo l’attenzione immediatamente sulla nuova norma del fallo di mano, bisogna notare che, nella premessa, l’organo internazionale custode del regolamento pone fin da subito un punto centrale, utile per capire l’intervento: la modifica sul fallo di mano ha come obiettivo principale quello di spostare il focus dell’attenzione dell’intenzione dal gesto al risultato di esso. Di conseguenza, come precisa la stessa IFAB, la nuova regola dovrà offrire maggiore chiarezza circa le situazioni in cui il pallone tocchi il braccio involontariamente.
Fissata la chiave di lettura, dunque, sarà fischiato una fallo di mano nel caso in cui:
- la mano o il braccio si trovi sopra l’altezza delle spalle, poiché il giocatore in questione in tal modo assumerà un rischio collocando la mano o il braccio in una posizione “innaturale”;
- ci sia un allargamento innaturale della mano o del braccio che porti il corpo del calciatore ad occupare più spazio, creando ingiustamente una superficie maggiore;
- si segni un gol direttamente con la mano o con il braccio (incluso il caso in cui ciò sia involontario);
- il giocatore recuperi o conquisti il possesso del pallone con la mano o il braccio (incluso il caso in cui ciò sia involontario) e, nello sviluppo del gioco, segni un gol o generi un’occasione pericolosa.
Una vera e propria riforma, tesa a ridimensionare le situazioni dubbie e la discrezionalità dell’arbitro, quest’ultima creatrice spesso di facili discussioni e, comunque, non del tutto eliminata a causa dell’ampia clausola dell’ innaturailità/naturalità del movimento. A ben vedere, inoltre, considerati gli obiettivi programmatici dell’ intervento, verrà escluso dal giudizio del direttore di gara anche il fattore inerente la distanza tra il pallone ed il braccio del difendente, elemento che, nel sistema odierno, porta spesso a decisioni di carattere opposto anche all’interno dello stesso match.
Nel proseguo del discorso, la circolare elenca due eccezioni ai casi sopra citati, le quali quindi non porteranno ad un’infrazione. Si tratta delle situazioni in cui:
- il pallone tocchi la mano o il braccio del difendente dopo aver toccato un’altra parte del corpo proprio o di un altro giocatore vicino (della propria squadra o di quella avversaria), posto che è praticamente impossibile evitare il contatto con il pallone;
- un giocatore cada con la mano o il braccio tra il corpo e il punto di appoggio nel terreno;
Si tratta, in realtà, di due eccezioni che non sembrano confermare la regola. Infatti, la circostanza secondo cui si parla di distanza minima e posizione del braccio del difensore quando è in corso una scivolata apre la via a nuove interpretazioni discrezionali degli arbitri, le quali, a loro volta, conducono all’estrema conclusione per cui neanche con questa modifica si è riusciti a porre fine alle dispute circa una regola, quella del fallo di mano, alla base del gioco del calcio.
Oltre alle previsioni sulle infrazioni di braccio, la regola numero 12 viene modificata in altre due parti.
La prima riguarda la ripresa del gioco dopo l’estrazione di un cartellino ed è tesa a ridimensionare le perdite di tempo, specialmente nei minuti finali del match dove spesso la squadra in vantaggio preferisce subire una sanzione a fronte alla possibilità di spezzare la pressione avversaria. Prevede la nuova formula della disposizione:
«Se si commette un’infrazione meritevole di cartellino giallo o rosso, ma la squadra avversaria batte velocemente la punizione con la quale crea un’occasione da gol, l’arbitro può aspettare a mostrare il cartellino fino alla successiva interruzione del gioco».
Inoltre, sempre in riferimento all’estrazione dei cartellini, si sancisce che:
«I cartellini gialli generati da esultanza “irregolari”, manterranno gli effetti anche qualora il gol venga annullato».
La seconda parte della modifica alla regola numero 12, oltre all’ampia sezione dedicata al fallo di mano, è dedicata ad una situazione anomala che potrebbe verificarsi in seguito ad un retropassaggio al portiere. Una variazione a dir poco ambigua, che toglie forse un piccolissimo tocco di spettacolarità al gioco. Si legge infatti che:
« Se su un retropassaggio volontario il portiere, giocando il pallone coi piedi e con la chiara volontà di liberarsene, lo svirgolerà in maniera involontaria, potrà mantenere il possesso dello stesso senza vedersi fischiato un calcio di punizione indiretto contro».
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Carlo Peroni
