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Niki Lauda, la sua leggenda non morirà mai

Niki Lauda, classe 1949, è stato tre volte campione del mondo della Formula 1, due a bordo della Ferrari (1975-1977) e una con la McLaren (1984). A renderlo noto è stata la famiglia: “Con profonda tristezza annuncio che il nostro amico Niki è morto pacificamente con la sua famiglia accanto lunedì” . Solo otto mesi fa subì un trapianto di polmoni, poi fu ricoverato in una clinica privata in Svizzera per problemi ai reni dovuti ad alcune complicazioni.

Nel mondo delle corse è famoso per due motivi: la prima è la rivalità con James Hunt (altro pilota di F1, classe 1947), la seconda è per l’incidente al Nurburgring del 1° agosto 1976 dove rimase gravemente ustionato lasciandolo sfigurato in volto.

Nei circuiti era soprannominato “il Computer” sia per le sue straordinarie doti tecniche che per la sua freddezza nella guida.

Lasciato il volante, si mette “alla guida” di nuove avventure: prima come imprenditore e fondatore di due compagnie aeree (Lauda Air e Niki), poi come dirigente sportivo ricoprendo la carica di presidente non esecutivo della scuderia Mercedes AMG F1.

Un modello per noi tutti, appassionati dei motori e non. Un eroe, un amico, come lo ricordano molte persone che hanno avuto l’opportunità, la fortuna, il privilegio, l’onore sia di conoscerlo che di lavorarci assieme.

Chi non segue il mondo dei motori, sicuramente avrà sentito parlare di lui con l’uscita del film del 2003 “Rush” di Ron Howard con Chris Hemsworth e Daniel Bruhl (quest ultimo interpretando appunto Niki) una delle più famose rivalità della Formula 1 (James Hunt-Niki Lauda), ma per chi segue questo mondo di ribelli, pazzi e sognatori Lauda era molto di più di un pilota. Era e sarà una Leggenda.

Addio Niki.

Federica Fiori

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