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Juventus: Colpa del fatto o di quello che non si è fatto?
Un’incredibile quanto sfortunata stagione ha portato la Vecchia Signora ad uscire pochi giorni fa dalla tanto inseguita Champions League, nonostante le grandissime premesse del pre stagione e il tanto acclamato “colpo del secolo” ( recitava Sky sui servizi che hanno accompagnato il nostro luglio 2018 ) targato Marotta – Paratici.
La domanda che ora sorge spontanea è: colpa della sfortuna, alias la mala sorte che da anni ha portato la Juve a sfiorare il sogno, o di ciò che si doveva fare e non si è fatto?
Una domanda che suona provocatoria se si pensa agli sforzi economici fatti e agli investimenti vari nell’ambito Juventus. Ma veramente è abbastanza?
Partita carica di aspettative e sogni ( forse troppe ), martedì sera contro l’Ajax di Erik Ten Hag e finita tra delusioni, infortuni e tanti silenzi che suonano come uragani.
Paulo Dybala e Douglas Costa ko, Mandzukic che da guerriero instancabile è inesorabilmente diventato l’ombra di sè stesso, una difesa ormai da rifondare ( in quanto Chiellini non potrà reggere questi livelli ancora molto ) e un Ronaldo deluso e silenzioso su cui girano voci di addio anticipato al 2020.
Infine un allenatore che, nonostante le grandi cose fatte, sembra rimasto con poche idee e sotto il mirino di una tifoseria che più che mai vuole risposte.
Ora la Juventus, con tanti guai e grattacapi da risolvere, si dovrà prendere lo Scudetto sabato con la Fiorentina e riflettere su cosa ancora manca per essere al 100% grandi, perché tutto l’oro del mondo non potrà mai comprare la mancanza di determinazione e lucidità vista con un Ajax da dieci e lode, che correva a mille ed esprimeva un calcio da fare vedere ai bambini.
Il tutto è legato a un tassello mancante nella squadra bianconera che, ora più che mai, dovrà pensare a fare le mosse giuste e isolarsi da eccessi di avversari privi di soddisfazioni e inutili cacce alle streghe.
Francesco Cavazza