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Baseball 2, L’intervento del Coach Marco Como: ecco perché il baseball italiano è in crisi

Marco Como è un importante coach e data la sua lunga esperienza lo abbiamo intervistato per meglio comprendere i termini della crisi del baseball nazionale e approfondire cause ed eventuali proposte da apportare a uno sport che un po’ come i panda e le tigri siberiane si trova in via di estinzione.

-Innanzitutto grazie coach per la sua disponibilità. Le chiedo subito: qual è a suo avviso la situazione attuale del baseball e del softball in Italia?

La situazione attuale è giunta a un livello molto basso e ahi noi siamo arrivati a un momento dove stiamo perfino scomparendo. Io ho vissuto il baseball fin dagli anni Settanta e mentre allora c’erano molte squadre al giorno d’oggi oltre alle società stanno appendendo mazze e guantoni al muro anche i campionati minori data la carenza di giovani leve, tecnici e arbitri, oltre che di sponsorizzazioni private a sostegno dell’attività sportiva. Penso ad esempio al Rimini che non parteciperà alla stagione 2019 dimostrando tutta la gravità e drammaticità del batti e corri in Italia.

-Per quali plausibili ragioni non si sta intervenendo ma sopratutto prendendo atto della crisi in corso che oramai è entrata in una fase senza apparente via di ritorno?

La situazione non sembra essere molto recuperabile e le principali cause le imputo a scelte sbagliate da parte della federazione, dove all’epoca in cui bisognava fare dei i cambiamenti le decisioni prese non furono sufficienti finanche portando a peggiorare con la frammentazione dei campionati. Abbiamo voluto imitare gli Usa ma loro sono di un altro pianeta rispetto a noi e abbiamo fatto errori che ad oggi si sono mostrati irreparabili.

L’ingresso di troppi stranieri in Italia ha addirittura portato alla catastrofe, senza considerare che il Totocalcio in passato finanziava le attività sportive ma oggi non è più così.

Ma non solo, infatti a mio avviso la federazione aumenta le tasse e esagera nel chiedere sforzi economici e in termini di investimenti che per molte società sono impossibili da sostenere.

In ultima analisi le attività delle giovanili partono troppo tardi e sopratutto d’estate i giovani che possono dedicarsi al gioco sul diamante sono molto pochi.

-Che consigli darebbe ai presidenti di società sportive per attirare i giovani alla pratica del baseball e le ragazze per il softball? Cosa si potrebbe e dovrebbe fare per affrontare i problemi e andare incontro a un futuro che speriamo possa essere migliore del presente.

Tra le soluzioni praticabili penso che la federazione dovrebbe lanciare di più lo sport e contestualmente ridurre il costo delle multe a carico delle società. In tivvù purtroppo siamo spariti e qui nel Lazio almeno c’è il Bar del Baseball a Nettuno, ma non basta.

Quando rimane un campionato con sette squadre non è bello. A livello federale dovrebbero agevolare nuove modifiche, magari studiando regole diverse per ragazzi come dei campi più piccoli e diversificare i periodi dei campionati.

I soldi sono troppo pochi al pari dei diamanti di gioco: a Roma sono rimasti soltanto l’Arena Giulio Glorioso della S.S. Lazio Baseball 1949 e quello del Cali Roma sul Litorale, oltre al centro Coni dell’Acqua Cetosa che però esige costi per molte società fin troppo elevati, oltre ad aver chiuso uno dei campi. Anche a Nettuno ci sono problemi seri difficili da risolvere, e come per Rimini stiamo parlando della storia e della miglior tradizione del baseball nazionale.

Le proposte della Lazio così come di altre società andrebbero valutate bene e potrebbero essere una possibile risposta, così come abbassare l’età dei ragazzi, ma purtroppo non vedo impegno dalla federazione per evitare la morte del baseball.

– Infine, se lei fosse il presidente della Fibs cosa farebbe in questa situazione, fermo restando che la nostra non vuole essere una critica negativa nè tanto meno distruttiva ma soltanto uno sprone?

Beh, se fossi il presidente ridurrei innanzitutto le tasse federali, valuterei l’allineamento del baseball agli altri sport rapportandolo con l’inizio della stagione delle attività giovanili.

Mi occuperei dell’organizzazione di eventi di largo respiro, facendo intervenire squadre internazionali, e poi di lanci pubblicitari, di partecipazione a programmi sportivi tipo La domenica sportiva.

Metterei in piedi un programma pianificato e cadenzato dove in tv, sui social e perchè no con l’ausilio di pubblicazioni librarie, come so che stiano cominciando a fare alla Lazio, vengano spiegate le regole basilari in maniera semplice, magari spiegate da un personaggio conosciuto e carismatico.

Ma non solo, perchè mi dedicherei alla ricerca di scontistiche per l’acquisto materiale, creando a tale fine un centro unico d’acquisto convenzionato con la Fibs e le società per permettere loro di poter acquistare materiale sportivo e didattico a costi convenienti.

Mentre in campo ripristinerei il girone all’Italiana; inviterei le scolaresche attirandole con biglietti gratuiti per assistere alle partite, e per le società in difficoltà gli darei la possibilità di escluderle per i primi tre anni dall’obbligo di partecipare ai campionati giovanili. Ma ci vorrebbe un intero giornale per elencare tutto, quindi mi fermerei qua!

Grazie coach! St.Les

Direttore responsabile di Momentidicalcio.com, giornalista, scrittore, storico, dirigente e responsabile della comunicazione di società sportive.

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