Ogni partita fa storia a sé, ma l’impresa dei biancorossi può insegnare qualcosa alla Juventus
Questa sera ai bianconeri serve un’impresa (quasi) impossibile per superare l’Ateltico Madrid ed accedere ai quarti di finale della tanto sognata Champions League. Dopo il netto risultato del Wanda Metropolitano di tre settimane fa (2-0 per gli spagnoli), gli uomini di Max Allegri sono costretti a segnare almeno due gol per tenere in vita i sogni europei. Evidentemente un compito difficilissimo, visto che la difesa cholista è una delle migliori d’Europa.
Nonostante questo però la Juventus ha il dovere di crederci: per la forza della propria rosa, perchè gioca tra le mura amiche e per il fatto che la storia del calcio è ricca di imprese storiche, come quella dell’Ajax della scorsa settimana.
La squadra olandese nel ritorno degli ottavi di finale è riuscita a surclassare i campioni in carica del Real Madrid, al Bernabeu, espugnando lo storico stadio con un netto e meritato 1-4, dopo aver perso la gara d’andata.
Certamente, chi conosce il calcio sa bene che ogni partita fa storia a sé e fare paragoni è sempre un esercizio difficile quanto inutile, ma qualcosa la Juve deve prendere dall’impresa olandese.
Tra gli insegnamenti da cogliere c’è sicuramente il coraggio di giocarsi una partita a viso aperto, anche partendo da sfavoriti e sapendo che un gol subito sarebbe pesantissimo. Insomma non far vincere la paura di non subire, ma la voglia di andare a far gol. La voglia di rimonta, però, non deve far perdere la pazienza ai bianconeri, che devono rimanere ordinati e senza controproducenti affanni per tutti i 90 (o eventuali 120) minuti di gioco.
Tuttavia è doveroso sottolineare come ci siano delle enormi differenze tra le due partite, quella di stasera allo Stadium e quella del Bernabeu.
Innanzitutto la difesa del Real Madrid (gravata anche dall’assenza del capitano Ramos) è ben lontana dall’essere imperforabile come quella dei rivali cittadini, inoltre l’Ajax era riuscito a segnare nella gara d’andata. Quindi un 3-1 sarebbe bastato agli olandesi per passare il turno, mentre ai bianconeri quel risultato non basterebbe avendo chiuso senza reti i primi 90′ della doppia sfida.
La speranza, comunque, è sempre l’ultima a morire.
Piercarlo Cao
