Finale di 2018 da brividi per l’Udinese che affronterà rispettivamente Frosinone, Spal e Cagliari, tre partite in sette giorni per capire realmente il valore della formazione bianconera
Tre partite in sette giorni per l’Udinese di Davide Nicola, tre gare che possono essere definite decisive per l’andamento del campionato dei bianconeri friulani che al momento hanno un solo punto di vantaggio dal Bologna terzultimo in classifica.
Frosinone, Spal e Cagliari sono le tre prossime avversarie dell’Udinese chiamata a dare una svolta alla sua stagione che ha riservato finora ai tifosi friulani molte delusioni e poche soddisfazioni.
La squadra di Nicola è reduce dalla sconfitta di misura rimediata a San Siro contro l’Inter, sconfitta che ha lasciato dell’amaro in bocca perchè c’è la netta sensazione che se l’Udinese ci avesse provato dall’inizio con lo stesso coraggio e la stessa convinzione messa in mostra a inizio ripresa avrebbe potuto davvero creare delle difficoltà ai nerazzurri portando a casa un risultato positivo.
Invece abbiamo visto tutti com’è andata, Udinese timida e difensiva nel primo tempo, a inizio ripresa venti minuti circa di buona Udinese che con Mandragora ha fallito una clamorosa occasione per portarsi in vantaggio per poi essere punita da un episodio, il fallo di mano di Fofana con rigore di Icardi che ha condannato i bianconeri.
Tralasciando il fatto che il rigore concesso a favore dei nerazzurri non ha convinto proprio tutti (l’utilizzo della Var in questa maniera non convince, anche perchè in altre circostanze per episodi più evidenti non è stata utilizzata, servirebbe coerenza ed equilibrio nei giudizi), l’Udinese deve mangiarsi le mani perchè non è riuscita a colpire un avversario che a inizio ripresa mostrava evidenti segni di difficoltà con un pubblico nerazzurro che già stava cominciando a rumoreggiare.
I cambi di Nicola poi sono apparsi tardivi (perchè inserire un attaccante come Felipe Vizeu solo nel recupero finale?)e non è stata compresa fino in fondo la scelta di tenere Lasagna in panchina per tutto l’arco della gara anche se influenzato (ma lo erano anche D’Alessandro e Nuytinck a detta del tecnico bianconero).
Ora non saranno più ammesse distrazioni, la gara di sabato pomeriggio contro il Frosinone se non è uno spareggio poco ci manca, l’Udinese ha il dovere di ottenere il massimo della posta in palio contro un avversario sulla carta inferiore e con un nuovo tecnico in panchina.
Tre partite in sette giorni che possono cambiare il volto della stagione, c’è una classifica da migliorare urgentemente per poi dopo la sosta cercare di giocarsi le proprie carte con maggior tranquillità e fiducia. Servono almeno sette punti ai bianconeri in queste tre gare per potersi dichiarare soddisfatti e godersi il riposo natalizio con una certa serenità, ottenerne di meno significherebbe rimanere invischiati in una situazione di classifica preoccupante non mostrando quella crescita che il cambio in panchina avrebbe dovuto portare.
Un Natale da paura quello che attende i bianconeri insomma, se la squadra di Nicola non sbaglierà approccio e se la giocherà con coraggio e mentalità vincente ci sono tutte le condizioni per ottenere dei risultati, in caso contrario assisteremo a un finale d’anno deludente da parte dei friulani che potrebbero andare incontro a delle brutte sorprese.
MASSIMO LIVA
