Gervinho ha rilasciato una intervista al Corriere dello Sport raccontando il retroscena del suo arrivo nel club ducale.
Queste le sue parole: “Mi mancava la serie A. Tanto, troppo. Appena ho capito che sarebbe stato possibile tornarci, ho detto no alle altre quattro-cinque proposte che avevo. Da Paesi diversi, dovevo soltanto scegliere.
La priorità era Parma. E’ stata una volata: risoluzione, accordo rapido, transfer. E’ andata di lusso, finalmente di nuovo nel calcio italiano”.
Poi l’attaccante ivoriano si sofferma ancora sul gol in Parma-Cagliari: “Sì, la velocità, la progressione, non riuscivano a prendermi. Sono partito e non mi hanno fermato più. Poi i giornalisti, so come siete fatti, mi hanno chiesto: ‘E’ il tuo più bello in carriera?’.
Avrei dovuto rispondere in mezzo minuto. Li ho guardati e ho precisato: Uno dei più belli, non esageriamo”.
Sulla differenza tra Garcia e D’Aversa Gervinho ha detto : “Sono due allenatori diversi, ma ho subito capito di aver azzeccato la scelta. D’Aversa è meticoloso, attento, scrupoloso fino all’esasperazione. Non avevo la condizione migliore, mi ha gestito, mi ha aiutato, mi ha coccolato.
Soprattutto ha capito quando era il momento ideale per mandarmi in campo. Chi guida la squadra deve avere questa sensibilità. E ora penso che il miglior Gervinho debba materializzarsi. Ho un contratto fino al 2021 con il Parma, tre anni secchi, che vorrei rispettare perché qui sto benissimo. Però, la mia forza è una”.
