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Conosciamo il regolamento: Rigore per bestemmia in area di rigore è errore tecnico dell’arbitro e la gara si rigioca

Nella partita di prima categoria fra Bacigalupo e Barracuda, l’arbitro assegna un calcio di rigore alla formazione di casa per un’espressione blasfema pronunciata in area da un giocatore della squadra ospite.

Il regolamento, però, prevede l’assegnazione di una punizione indiretta. E quindi, dopo che il ricorso è stato favorevolmente accolto, la partita dovrà essere rigiocata.

Tutto ruota intorno all’episodio che si registra al nono minuto della ripresa.

Il numero cinque della squadra ospite, Gianpiero Opsi, nell’incitare i suoi compagni si lascia andare ad un espressione ritenuta blasfema.

La punizione è la più severa possibile perché, oltre all’espulsione del giocatore, viene assegnato anche il calcio di rigore, dal momento in cui Opsi si trovava all’interno della propria rea.

Grandi proteste durante e dopo la gara, con la USD Barracuda che ha poi deciso di presentare ricorso al Comitato Regionale Piemonte Valle d’Aosta.

Tentativo andato a buon fine, con l’arbitro in questione che di fatto ha ammesso l’errore.

Il reclamo, infatti, è stato accolto in base all’articolo 12 del regolamento del Giuoco del Calcio, che prevede: “l’assegnazione di una punizione indiretta (e non di un calcio di rigore) in favore della squadra avversaria qualora un giocatore protesti, usi un linguaggio e/o dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi o compia altre infrazioni verbali, come nel caso in esame, e ritenuto dunque sussistente il lamentato errore tecnico nell’applicazione della norma”.

La partita fra Bacigalupo e Barracuda, dunque, si rigiocherà.

Un episodio piuttosto singolare, che però alla fine non avrà ripercussioni di nessun tipo.

(Fonte Sky Sport)

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