

Monchi, ds della Roma, ha espresso ai microfoni di Sky tutta la sua rabbia per il rigore fischiato a Simeone nell’1-1 ottenuto dai giallorossi sul campo della Fiorentina.
Queste le sue parole: “Oggi siamo stati più vicini all’idea che abbiamo di questa squadra. La Roma ha meritato di più, poi però purtroppo c’è una giocata che ha cambiato la partita.
Sono 18 mesi che sono qui, e non parlo mai degli arbitri. E neanche oggi: la colpa non è sua. Abbiamo il VAR. Se finisce 1-1 con un rigore così forse dobbiamo fare una riflessione.
L’arbitro è l’ultimo responsabile, ma c’è una persona che è responsabile di questo. Ricordo anche un rigore non fischiato su Perotti l’anno scorso contro l’Inter.
Sono sicuro che nessuno lo fa apposta, ma chiediamo rispetto da parte degli arbitri. La Roma non può sempre stare zitta e non parlare mai. La strada è usare il VAR: io lo difenderò a oltranza.
Più rivedo l’episodio del rigore e più mi arrabbio. Chi sta seduto in una stanza deve invitare l’arbitro ad andare a vedere. Non scordiamoci che nel calcio siamo in tanti a lavorare tutti i giorni”.
Il regolamento Var, però, smentisce nettamente il Ds della Roma,
Ricordiamo che la Var può intervenire per correggere un chiaro errore dell’arbitro e non può intervenire quando l’arbitro rietine di aver visto bene.
Nel caso del rigore su Simeone, il portiere Olsen sembra bloccare col guanto il piede del centravanti argentino tanto da indurre l’arbitro a concedere la massima punizione.
Non si tratta, quindi, di un chiaro errore ma, al massimo per i romanisti, una valutazione sbagliata dell’arbitro.
Che ovviamente, non ha sbagliato per i fiorentini, a conferma che la discrezione dell’arbitro non può essere messa in dubbio dalla Var.
Da ultimo, la serataccia del Ds viene completata da Florenzi, che intervistato a fine gara sul rigore dice : ” si poteva dare e si poteva non dare….”

