Dopo il termine della squalifica per doping, Darijo Srna si è preso la fascia destra del Cagliari e adesso non vuole mollarla più; troppo forte la voglia di ricominciare dopo un periodo estivo da incubo.
Una squalifica per doping e la notizia che lo Shakhtar Donetsk non gli avrebbe rinnovato il contratto al termine della stagione; l’ultima annata non è stata esattamente delle più facili per Darijo Srna.
Quando tutto sembrava negativo, arriva la chiamata del Cagliari e il croato, dopo qualche tentennamento iniziale, accetta; una decisione che inizia a dare i suoi frutti: Srna è infatti già uno dei perni della squadra.
In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, il croato ha ripercorso i momenti della squalifica e della fine dell’avventura in Ucraina:” In un secondo mi sono ritrovato ad incassare due botte pesanti. Prima la squalifica e poi il mancato rinnovo di contratto con lo Shakhtar, il mio amore. Non critico il presidente Akhmetov, lo capisco, fa il suo lavoro e lo Shakhtar deve far crescere i giovani. Non è stato però facile salutare Donetsk, avevo una bella casa e i miei figli andavano in una scuola internazionale aperta dallo stesso presidente. La squalifica è stata ancor più dura da digerire ma io sono robusto, quel che non ti uccide, fortifica“.
Spazio poi al passaggio al Cagliari:” Prima di decidere mi sono informato, inizialmente tramite Giovanni e Giacomo Branchini, non i miei agenti ma amici. Mi hanno parlato soprattutto dell’ambiente”.
Importante anche il ruolo di Pavoletti nel trasferimento:” Mi ha chiamato e mi è piaciuto molto, come me ama scherzare. In più è un grande attaccante. Non entro nel lavoro di Mancini, ma una chiamata in Nazionale la meriterebbe. Vi manca un bomber? Eccolo qui”.
Chiosa finale dedicata a Barella, sul cui futuro Srna non ha dubbi:” In un paio d’anni diventerà uno dei leader degli azzurri”.
Pier Francesco Miscischia

Laureato in giurisprudenza ma anche grande appassionato di sport e soprattutto…di calcio: ecco la spinta giusta per scrivere di ciò che adoro!
