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Juventus, Andrea Agnelli non ci sta: “Report? Ci sono sentenze, basta insinuazioni. Non abbiamo favorito l’ingresso degli striscioni su Superga”
Andrea Agnelli ha aperto l’assemblea degli azionisti allo Juventus Stadium che ha sancito l’uscita dalla società di Beppe Marotta assegnando maggiori poteri nell’area sportiva a Fabio Paratici.
Agnelli ha colto anche l’occasione per replicare all’inchiesta di Report: “La giustizia sportiva ci ha già sanzionato, non abbiamo contribuito a fare entrare gli striscioni canaglia su Superga. Basta insinuazioni sul bagarinaggio”.
“Una trasmissione televisiva ha riportato l’attenzione su fatti acclarati in ogni sede riguardanti il rapporto della Juventus con il tifo organizzato.
La Juve è stata sanzionata dalla giustizia sportiva per due motivi: 1) aver venduto biglietti in numero superiore rispetto a quanto previsto dalla legge Pisanu, che ne prevede un massimo di quattro a persona; 2) il nostro responsabile della sicurezza Alessandro D’Angelo ha favorito l’ingresso di materiale non autorizzato al secondo anello di questo stadio in occasione del derby del febbraio 2014.
È doveroso un chiarimento: dopo i fatti in questione, oggi Juventus rispetta alla lettera le procedure di vendita previste e non può consentire che si insinui ancora il dubbio che la nostra società possa essere assocciata al fenomeno del bagarinaggio. Alessandro D’Angelo non ha favorito l’ingresso di striscioni canaglia su Superga, come già li avevo definiti. Non lo dico io, lo prova la sentenza della Corte Federale d’Appello e gli autori di quello striscione furono individuati grazie alle tecnologie messe a disposizione della Juventus, consegnati alla giustizia e sono rei confessi. Ogni altra affermazione è falsa e infondata e sarebbe ora che chi si esprime su questi fatti tenesse conto dei fatti, delle prove e delle sentenze”.