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La Champions League degli altri: City inarrestabile,spettacolo Hoffenheim-Lione. L’Ajax vince all’ultimo tiro

AEK ATENE-BAYERN MONACO 0-2

Soffre il Bayern Monaco, tornando ad evidenziare qualche ruggine soltanto apparentemente mitigata dalla vittoria in campionato col Wolfsburg, dopo un mese complicato. Nella bolgia dello Spiros Louis Olympic Stadium di Atene, però, ai bavaresi basta un uno-due ravvicinato poco dopo l’ora di gioco, con Javi Martinez e Lewandowski per domare un coraggioso Aek, per tre volte vicinissimo al vantaggio. Il Bayern domina nel possesso palle e produce trame di gioco degne del proprio blasone, ma Robben, James Rodriguez, Gnabry e lo stesso gigante polacco peccano talvolta di precisione nell’ultimo messaggio, talaltra di cinismo sotto porta. Il controllo totale del centrocampo ed il possesso palla schiacciante, tuttavia, trasmettono la sensazione che siano i tedeschi i maggiori accreditati a trovare la zampata giusta, che arriva grazie ad un episodio, figlia di un rimpallo che mette lo spagnolo ex Bilbao nella condizione ideale di battere Barkas. Nell’azione del raddoppio lampo, poi, è la discesa di Rafinha che squarcia la difesa greca, servendo al numero 9 del Bayern il tap-in facile facile che chiude l’incontro.

YOUNG BOYS-VALENCIA 1-1

Muove la classifica lo Young Boys, dopo le sconfitte rimediate con Manchester United e Juventus, si complica non poco la vita il Valencia che, con soli due punti, dovrà tifare stasera la squadra di Allegri per tenere gli inglesi nel mirino, in ottica qualificazione agli ottavi. Gli spagnoli provano sin dalle prime battute a tenere il pallino del gioco in mano, non senza difficoltà. Il primo squillo del match porta la firma dell’italiano Piccini, fresco di esordio in azzurro, ma la prima vera occasione è del club di Berna con Sulejmani che impegna Neto. Batshuayi si carica i suoi sulle spalle, ergendosi al ruolo di catalizzatore di tutte le (poche) azioni manovrate valenciane: per due volte la furia del belga è frenata dal fuorigioco, poi, al 25′, l’ex Chelsea difende di fisico un filtrante di Soler e batte Wolfli, portando i suoi in vantaggio. Lo Young Boys si scompone ed il Valencia ha il grande demerito di non chiudere la partita, perché nella ripresa il copione cambia totalmente. I padroni di casa scendono in campo con un piglio differente, verve ed intensità fanno da cornice ad una convinta ed ostinata ricerca del pareggio, immediatamente evidente e premiata nel giro di dieci minuti, col calcio di rigore trasformato da Hoarau. La reazione spagnola è frenetica e disordinata, sono piuttosto gli svizzeri ad andare vicini alla rete che sarebbe valsa tre punti. La più clamorosa all’87’, col palo colpito a botta sicura da Sanogo.

SHACKTAR DOTEZK- MANCHESTER CITY 0-3

Gli uomini di Pep Guardiola liquidano la pratica Shakthar senza correre alcun rischio (0-3 il risultato finale) e volano al primo posto in classifica. Ora la lotta è tra chi insegue: il Lione, alla fine, si fa recuperare dall’Hoffenheim sul 3-3, dopo aver sfiorato l’impresa.
Ci pensano David Silva e Laporte, che scatenano i sorrisi di Pep Guardiola con le specialità della casa: prima lo spagnolo approfitta di un mezzo spiovente per liberare il sinistro – vincente – al volo, quindi l’ex Bilbao si ritrova da solo in mezzo all’area avversaria. Il corner di De Bruyne è un cioccolatino: lui lo prende, lo scarta, e pure ringrazia. La chiude ancora Silva: in corsa, spara preciso sul palo interno, che docilmente ribatte in porta. 3-0, senza storie.
HOFFENHEIM-LIONE 3-3
La palma di miglior partita se ne sta dalle parti della Wirsol Arena. Hoffenheim e Lione se le danno di santa ragione calcistica: al 27’ Traore approfitta di una disattenzione della difesa, seminando il panico e raccogliendo il vantaggio. Cinque minuti più tardi, la risposta tedesca: Kramaric intuisce l’errore avversario, stoppa e scarica in porta il pareggio. Gli uomini di Nagelsmann iniziano a crederci, e soprattutto a sperare che il magic moment di Kramaric non svanisca sul più bello. Nessun tradimento: al 47’ l’ex Leicester si ripete nelle movenze, infilandosi nel vuoto lasciato dall’intervento goffo di Traore. E il gol è quasi scontato per uno come lui. Lo è molto meno per Dombele, che su lancio di Tete fa carambolare la seconda mini rimonta su Baumann; la chiosa di Depay, poi, è un regalo della sorte (e della retroguardia tedesca): alla fine, con un sinistro chirurgico a incrociare, l’illusione della vittoria è freschissima. Ultimi minuti, emozioni clamorose: Joelinton spegne gli entusiasmi francesi e regala il 3-3 finale. E un punto importantissimo.
AJAX-BENFICA 1-0
Sei ammonizioni, poche emozioni e… un pareggio che sarebbe servito probabilmente a poco. All’Amsterdam Arena sembrano deciderla i portieri: Vlachodimos (Benfica) blocca per ben due volte Van de Beek; dall’altra parte, Onana è attento su Rafa Silva. All’ultimo respiro, Mazraoui s’inventa un destro dal limite: Grimaldo tocca quel tanto che basta per mandare in estasi gli olandesi.
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