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DAZN? per “Il Fatto Quotidiano” è un bluff per gli abbonati: ecco perchè

Nessuno si è chiesto cos’ è Dazn, un modesto satellite di un gruppo che fa affari con le scommesse

“il Fatto Quotidiano” parla diffusamente di DAZN definendolo un bluff per i tifosi e spiega anche il perchè: vi proproniamo uno stralcio dell’articolo puibblicato sul quotidiano.

Il telespettatore pagante ha sperimentato già l’ampia gamma di disservizi del gruppo inglese che, attraverso Internet, trasmette in esclusiva tre gare su dieci di Serie A: immagini sgranate, partite interrotte, ritardi anche oltre i 15 minuti, altro che diretta dai campi di gioco.

Quello che il telespettatore pagante ignora, però, è che i dirigenti di Dazn sono consapevoli degli scarsi mezzi tecnici di cui dispongono.

Per un semplice motivo: non hanno investito abbastanza per accogliere milioni di tifosi. Per adesso sono 700.000 gli italiani che hanno attivato il mese gratis per due visioni in simultanea a contratto.

Per placare le proteste dei tifosi, dopo lo sciagurato esordio nel mercato italiano con Lazio-Napoli, James Rushton di Perform ha assicurato il telespettatore pagante e ormai furibondo: lavoriamo con Telecom per perfezionare la piattaforma Dazn.

Il lavoro non è concluso, perché non è davvero mai cominciato. Perform e Telecom hanno trascorso assieme parecchie mattine in parecchie riunioni: invano, zero acquisti, zero novità.

Così la scorsa settimana, per l’ anticipo del sabato Napoli-Milan, Dazn ha provato con il “nero”: schermo bloccato per guadagnare minuti preziosi e “bufferizzare” – caricare la partita in differita sulla memoria temporanea – il dispositivo e ridurre le pause.

Non ha funzionato. E i tifosi di Parma-Juve, l’ evento di Dazn per la prossima giornata di campionato, non saranno più fortunati.

Va cerchiata in rosso la data del 26 dicembre: l’ intera Serie A in un’ unica fascia oraria, un festivo fra i festivi, e Dazn ha Inter-Napoli.

Con le attuali condizioni il sistema può collassare.

Allora Dazn è masochista? No, persegue una strategia. Finché non capisce quanti italiani restano incagliati al contratto – che può essere disdetto, ripetiamo, dopo un mese – non fa spese a lungo termine.

È accaduto già in Giappone, Germania, Canada: lì Internet va veloce e arriva ovunque. Al momento, Dazn ha 700.000 clienti in Italia: forse hanno aspettative troppo basse. Anche perché recuperare il denaro speso in Italia con 700.000 telespettatori paganti a 109,89 euro ciascuno all’ anno – reclutati pure con i patti commerciali con Sky Italia, Mediaset e la stessa Tim – è logicamente azzardato.

Il miracoloso avvento di Dazn ha soddisfatto un paio di esigenze. Quella dei padroni del pallone di incassare più quattrini per non affondare. Quella di Sky di svolgere il ruolo di monopolista con un concorrente assai debole.

Nessuno s’ è chiesto cos’ è Dazn, un modesto satellite di un gruppo che fa affari con le scommesse: offre una moltitudine di informazioni agli allibratori per calibrare le quote.

In cima a Perform c’ è il russo Leonard Blavatnik, tra gli uomini più ricchi del Regno Unito con un patrimonio di 21 miliardi di dollari, passaporto americano, capo di Warner Music.

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