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Torino, che abbondanza in attacco: ma Niang e Ljajic ora sono ai margini

L’attacco del Torino già fa impazzire Mazzarri perchè il tecnico può contare su tanti grandi giocatori offensivi anche se la scelta è stata già fatta.

Inamovibile Belotti, il suo compagno nel reparto offesivo dovrebbe essere Simone Zaza con Iago Falque a completare un possibile tridente qualora il tecnico volesse giocare a 3 e non a 2.

Gli altri due attaccanti, però, rappresentano casi spinosi: scrive Tuttosport che Niang è ai margini da settimane.

Il Toro sta continuando a offrirlo in Francia, Spagna, Russia e Germania (mercati aperti fino al 31), ma lui vuole tornare in Francia e finora Cairo ha detto no a prestiti senza obbligo di riscatto a più di 12 milioni.

La sensazione è che Niang non partirà, se in extremis il Torino non si dimostrerà disponibile al prestito con diritto (e non obbligo) di acquisto.

Poi c’è Ljajic, altro esubero per scelta non solo mazzarriana, ma anche societaria. I suoi atteggiamenti avevano già stufato Mihajlovic e la dirigenza un anno fa.

Sempre secondo il quotidiano sportivo torinese il serbo non è uno stakanovista in allenamento, non è un esempio di umiltà e spirito di sacrificio e ha già creato più di una turbativa nello spogliatoio.

E’ vero che è uno dei giocatori più di classe ed estrosi deToro, ha dalla sua un bel pezzo di tifoseria e fa vincere qualche partita: ma gioca in media mezzo campionato a stagione e negli anni ha fatto perdere la calma o il senno a parecchi allenatori, ds, presidenti (e compagni).

E’ così da anni, all’Inter o alla Roma piuttosto che al Toro o alla Fiorentina.

E’ costato una decina di milioni. E come Niang ha pure uno stipendio pesante: ben oltre 3 milioni lordi a stagione. E per entrambi il 3-5-2 non è certo il modulo più congeniale.

I mercati esteri sono ancora aperti e anche per lui la cessione rimane altamente probabile.

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