Parte la Serie A 2018/2019 ed è subito “boom” a Napoli del cosiddetto “pezzotto”, ovvero il sistema di contraffazione che permette di bypassare il regolare sistema dei contratti di abbonamento alle emittenti televisive. Il fenomeno sembrava in calo negli anni passati, con le persone che sembravano aver scelto la via della legalità scegliendo Sky o Mediaset Premium per vedere le partite degli azzurri (e non solo).
Ma la frammentazione dell’offerta televisiva di quest’anno, che non permette di vedere tutte le gare della propria squadra con un solo abbonamento, costringendo di fatto a farne due (con Sky e DAZN, che trasmetteranno ogni fine settimana rispettivamente sette e tre partite ciascuno in esclusiva), ha riportato velocemente a galla il fenomeno, che ha vissuto un vero e proprio boom. Anche perché caso ha voluto che le prime due gare del Napoli, contro Lazio e Milan, saranno proprio tramesse in esclusiva da DAZN, la nuova piattaforma che di fatto ha “spezzato” il monopolio di Sky, che possedendo anche le competizioni europee ed i maggiori campionati esteri, è andata vicino al “tutto incluso”.
Del resto, il decoder pirata permette di vedere praticamente ogni cosa: da Sky a DAZN, e non solo partite ma anche film, documentari e così via. E ad un prezzo ridotto: dai dieci a quindici euro al mese. Un risparmio economico ingente ma che ovviamente, è bene ricordarlo, è illegale. Sono infatti diversi i reati previsti dal codice penale, e le sanzioni sono esemplari. Lo ha spiegato anche Domenico Napolitano, colonnello provinciale delle Fiamme Gialle di Napoli, che ha precisato di fare molta attenzione, “perché chi, in buona o malafede, cede alla tentazione di farsi installare codici contraffatti di accesso alle piattaforme televisive via parabola o via internet rischia di trasformarsi in un hacker, cioè in un pirata informatico”.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre
