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Oggi la sentenza di appello sul caso Parma: il Palermo spera ancora

Oggi, alle ore 14.00, la Corte d’Appello Federale si riunirà a Roma per deliberare in merito ai ricorsi presentati dal Parma, dall’attaccante Emanuele Calaiò e dai rosanero, avversi alla sentenza di primo grado emessa dal Tribunale Federale Nazionale.

Oggetto dell’appello anche il fatto che le Autorità competenti non hanno chiarito il motivo per chi non sono stati visionati i tabulati del cellulare del calciatore Fabio Ceravolo, il quale ne aveva dichiarato lo smarrimento proprio il giorno del suo interrogatorio.

Circostanza, questa, che secondo il Palermo è fondamentale ai fini della decisione finale.

Il Presidente Zamparini è stato intervistato Intervistato da Il Giornale di Sicilia è così si è espresso: “Ritengo singolare che Ceravolo perda il telefono proprio il giorno in cui deve presentarsi in Tribunale, questo lo ritiene anche il mio ufficio, noi crediamo che questo sia un modo per vedere cosa c’è dietro questa vicenda che, secondo me, non si ferma dietro i messaggi di Calaiò. La nostra è una richiesta per avere la verità su questa vicenda perché ritengo che la partita con lo Spezia sia stata taroccata. Abbiamo visto quanto successo durante la partita, uno che si intende di calcio capisce che c’è stato qualcosa che non va”. 

La speranza a Palermo è ancora viva e che fonda soprattutto sulla colpevolezza dell’attaccante palermitano, condannato a due anni di squalifica per tentato illecito sportivo.

“C’è la dichiarazione di colpevolezza di Calaiò che coinvolge naturalmente il Parma, essendo un suo tesserato è responsabilità oggettiva.

Ultimamente sono accadute delle cose strane, tutte al Palermo, e ci sono costate la Serie A, un campionato che vale cinquanta milioni di euro.

Se ci sono delle responsabilità intendo chiedere quei soldi a qualcuno“.

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