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La favola di Davies: da un campo profughi in Ghana al Bayern Monaco

L’ala sinistra classe 2000 è stata acquistata dai Vancouver Whitecaps per una cifra vicina ai 18 milioni di euro. Dal prossimo gennaio si trasferirà in Bundesliga.

Il Bayern si è aggiudicato il baby fenomeno canadese di cui tutto il mondo parla. Un talento innato che lo ha portato a raggiungere traguardi storici, tra cui quello di essere il più giovane ad esordire con la maglia della nazionale canadese e anche il più precoce marcatore della sua nazionale.

Nel 2017 è stato premiato come miglior giovane della Gold Cup (competizione continentale della federazione nordamericana) e ha vinto il titolo di capocannoniere della manifestazione con 3 reti segnate nelle 4 partite disputate. Maggiorenne dal prossimo novembre, avrà la possibilità di giocarsi le sue carte alla corte di Mister Kovac grazie alla lungimiranza dei dirigenti bavaresi che hanno individuato in lui l’erede di Ribery.

Ma la storia di Alphonso Davies va oltre il rettangolo verde di un campo di calcio. Nato nel campo profughi di Buduburam, in Ghana, da genitori liberiani in fuga dalla terribile guerra civile che negli anni ’90 ha devastato la Liberia. Una infanzia dura è stata quella di Davies, costretto a “cercare cibo in mezzo ai cadaveri, con la costante paura di morire” come ha dichiarato suo padre. A 5 anni il trasferimento della famiglia in Ontario, con la richiesta di asilo politico, gli ha cambiato la vita.

Adesso il bambino che non aveva un futuro è riuscito a realizzare il suo sogno di diventare calciatore e la sua cessione è stata la più remunerativa della storia della MLS. E la sua carriera è solo agli inizi.

Piercarlo Cao

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