Leonardo Bonucci si allontana dal Milan. Proprio lui che l’anno scorso rappresentò il fiore all’occhiello della sontuosa campagna acquisti dell’era cinese e che da li a poco divenne anche capitano della squadra, sta per ammainare bandiera.
Mai e poi mai un anno dopo Bonucci avrebbe immaginato di trovarsi nella situazione del Milan attuale, ovvero di una squadra senza dirigenti con poteri di comando, fuori dall’Europa e senza un assetto definitivo che dia stabilità alla squadra.
Ieri in sede si è visto il suo procuratore, Alessandro Lucci, che a Milanello ha incontrato Fassone e Mirabelli per discutere non soltanto di Bonucci ma anche di altri due assistiti che verosimilmente non rimarranno al Milan, ovvero Bertolacci e Suso.
Il destino del capitano Bonucci pare segnato anche dal diktat imposto dal Fondo Elliott ovvero far tornare i conti e risparmiarne sull’ingaggio di Bonucci, come scrive stamani la Gazzetta dello Sport, vuol dire accantonare circa 18 milioni di euro e risparmiare anche la spesa del contratto residuo detratto l’accantonamento di 8 milioni del primo anno da milanista.
Bonucci, al momento, preferisce il silenzio e attende sviluppi: non vorrebbe andare via dal Milan ma al contempo è attratto dalle sirene francesi (Buffon spinge per averlo al PSG) e quelle inglesi (Pep Guardiola è da sempre un suo estimatore) lo fanno riflettere.
E la situazione del Milan attuale certamente non lo aiuta.
