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Spezia-Parma, sms sospetti: il Parma non ci sta e contrattacca

Un’inchiesta su Spezia-Parma, gara valida per l’ultima giornata del campionato di Serie B.

Nei giorni scorsi la procura federale ha ascoltato due giocatori della squadra ligure e due dirigenti (l’ad Micheli e il team manager Pinto), ieri, come confermato dalla società emiliana, due giocatori del Parma, Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo.

Il tutto per Sms tra giocatori prima della partita, lo Spezia ha informato la procura federale che ha aperto un’attività investigativa già prima della gara, continuando le audizioni.

Proprio su quelle di Ceravolo e Calaiò si concentra oggi il comunicato del Parma che rassicura i tifosi e rivendica il comportamento corretto di tutti i suoi tesserati.

La società conferma che i due attaccanti “sono stati ascoltati ieri pomeriggio a Roma dalla Procura Federale. A entrambi è stato semplicemente chiesto conto di due messaggi di testo, inviati a loro ex compagni di squadra in forza allo Spezia nei giorni precedenti la gara – sottolinea il Parma -. Il tenore dei testi di cui il Parma ha potuto prendere visione nelle ultime ore – e che non riportiamo esclusivamente per rispetto del lavoro degli organi che hanno il compito di approfondire l’accaduto – non contiene alcun tipo di irregolarità o malizia, come già chiarito dai nostri tesserati e come siamo certi verrà accertato anche dagli organi preposti”.

Il Parma sottolinea che “chi ha il compito di vigilare sulla correttezza di un campionato ha il diritto e il dovere di effettuare ogni tipo di verifica venga ritenuta necessaria.

Per questa ragione ogni dirigente, tesserato o dipendente del Parma Calcio 1913 è a totale disposizione degli organi competenti qualora manifestassero la volontà di approfondire ogni aspetto che possa essere ritenuto utile.

Allo stesso tempo però non possiamo non stigmatizzare la diffusione alla stampa di contenuti dettagliati di un’indagine che, essendo in corso, non permette a chi è chiamato in causa di rispondere in maniera adeguata proprio per evitare di intaccare il lavoro degli organi preposti.

In ossequio alle normative infatti, nessun tesserato o dirigente del Parma Calcio 1913 – anche se a malincuore – rilascerà dichiarazioni sino alla conclusione delle indagini.

A tal proposito, dopo i fiumi di inchiostro dedicati alle infamanti accuse relative a Parma-Ancona, purtroppo non cancellati dall’archiviazione del procedimento, e dopo ogni sforzo fatto per non replicare alle irresponsabili e reiterate dichiarazioni da parte di addetti ai lavori, relative a presunti episodi arbitrali, il Parma ha già dato mandato ai propri legali di intervenire nella maniera più dura possibile contro chiunque continui a infangare con illazioni o allusioni sui diversi mezzi di comunicazione il suo nome, il suo lavoro o i risultati ottenuti.

In ultima istanza il Parma desidera rassicurare e tranquillizzare con forza i propri tifosi e nutre la massima fiducia sul fatto che quest’indagine certificherà ulteriormente come la terza promozione consecutiva – come le due precedenti – altro non è stata che un fantastico traguardo raggiunto grazie al lavoro, al sacrificio e all’esemplare correttezza della società e dei suoi tesserati”.

 

Fonte Corriere dello Sport

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