Acerbi e Laxalt, ci siamo. Si muove la Lazio, sono ore decisive, si apre il mercato in entrata dopo giorni di preparazione, incontri e riflessioni tra Lotito, Tare e Inzaghi.
La priorità riguarda il difensore centrale del Sassuolo indicato come possibile successore di De Vrij. Per il tecnico e per la società biancoceleste è il profilo ideale: 30 anni, mancino, possiede esperienza giusta e motivazioni forti, è complementare a Luiz Felipe e Radu, gli altri due titolari.
Per Acerbi il trasferimento alla Lazio può essere l’ultima vera occasione della carriera.
Di Francesco lo avrebbe voluto portare alla Roma, ma il ds Monchi ha puntato su Ivan Marcano, lo ha preso a costo zero e si era appena svincolato dal Porto.
L’estate scorsa Acerbi era in scadenza, lo aveva cercato il Galatasaray, ma decise di rinnovare e di prolungare il contratto con il Sassuolo.
Oggi non vorrebbe perdere l’opportunità offerta dalla Lazio e ne ha cominciato a parlare con i suoi dirigenti, come ha confermato ieri Carnevali al Salone d’Onore del Coni.
La presenza del dirigente emiliano a Roma non può escludere contatti tra le due società, sinora negate.
Si conosce la differenza di valutazione. Lotito partiva da 6-7 milioni per Acerbi, sarebbe disposto ad arrivare a 9, ma non ai 13-15 inizialmente preventivati da Squinzi per trattare il cartellino.
Non è escluso l’inserimento di una contropartita gradita a De Zerbi, il nuovo allenatore.
Sicuramente da escludere Cristiano Lombardi, che partirà per il ritiro di Auronzo di Cadore con Inzaghi in attesa di decifrare il suo futuro.
Si può parlare di Danilo Cataldi, rientrato dal prestito al Benevento, con l’ipotesi del prestito e riscatto a cifre da concordare.
Lotito e Tare stanno accelerando anche per Diego Laxalt, 25 anni, uruguaiano con passaporto italiano, esterno sinistro del Genoa.
E’ costato un punto (gol decisivo all’Olimpico nel confronto diretto) e forse la Champions a Inzaghi, che reclama un quinto a sinistra.
Lukaku ha offerte dalla Premier e spesso è limitato dagli infortuni, Lulic potrebbe tornare al ruolo di interno.
Fonte Corriere dello sport
