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Squadre B, quali talenti hanno fatto crescere nei top campionati europei? – Spagna-

Il modello virtuoso delle seconde squadre ha fatto sbocciare molti talenti in tutto il continente, giovani promesse diventate talenti internazionali.

Il movimento calcistico italiano si sta aprendo ad una grande novità: la nascita delle seconde squadre. Dal prossimo anno infatti le cosiddette “squadre B” parteciperanno alla Serie C. Questo modello è già diffuso nei top campionati europei. Quali talenti ha prodotto?

Nel calcio spagnolo passare per la squadra B prima di approdare in prima squadra è la normalità, una prassi seguita da tutti i club. La società più famosa sotto questo profilo è il Barcellona, che punta tantissimo sul percorso interno dei giovani. Solo nell’ultimo ventennio, dal Barca B sono uscite bandiere come Messi, Xavi, Iniesta, Sergi Busquets. La pulce argentina, prima di esordire nel 2004 con i blaugrana, ha giocato per una stagione sia col Barca C che con il Barca B (alternandosi tra seconda e prima squadra). Ci sono volute ben tre stagioni in seconda squadra, invece, per formare Xavi e Iniesta prima di dare loro le chiavi del centrocampo più forte del calcio moderno. Lo stesso percorso è stato seguito anche dai fratelli Thiago Alcantara (adesso al Bayern Monaco) e Rafinha (amatissimo dai tifosi nerazzurri) e da Pedro (campione del mondo 2010 e campione d’Inghilterra col Chelsea). In Catalogna sono così convinti della necessità di passare per la seconda squadra che anche gli allenatori Guardiola e Luis Enrique hanno allenato la squadra B prima dei grandi.

L’altro gigante del calcio spagnolo, il Real Madrid, al contrario dei rivali blaugrana non ha mai creduto fino in fondo in questo modello. Tuttavia negli ultimi anni sono molti i giocatori sbocciati nel Real B (detto Real Castilla) e approdati in prima squadra: Caseimiro, Lucas Vazquez, Carvajal e Morata. Solo il centrocampista brasiliano però ha fatto il percorso diretto dalla seconda alla prima squadra mentre gli altri tre sono passati rispettivamente per l’Espanyol, il Bayer Leverkusen e la Juventus prima di vestire la camiseta blanca. Dal Real Castilla è passata anche una storica bandiera delle merengues, Iker Casillas. L’attuale tecnico Zinedine Zidane, prima di guidare la prima squadra a tre finali di Champions consecutive, ha allenato per una stagione e mezza il Real B in terza divisione. 

In Liga anche squadre meno vincenti e blasonate di Real e Barca decidono spesso di pescare i loro campioncini nelle seconde squadre. 

Il Valencia B, chiamato ufficialmente Mestalla, ha visto crescere David Silva (fresco campione d’Inghilterra col City, campione del Mondo 2010 e bi-campione d’Europa con la nazionale spagnola) oltre che Jordi Alba e Albiol. Nessuno dei tre ha fatto però il percorso diretto dalla prima alla seconda squadra. Silva è andato a maturare una stagione all’Eibar e una al Celta Vigo, mentre Alba al Gimnastic e Albiol al Getafe, prima di tonare alla casa madre. L’ultimo gioiello cresciuto nella seconda squadra dei “taronges” è il terzino Gaya.

Il Siviglia Atletico negli anni ha visto nascere in casa giocatori come Alberto MorenoLuis Alberto e Fazio. Gli ultimi due adesso titolarissimi nei piani alti della serie A.

Nella seconda squadra dell’Atletico Madrid sono cresciute molte colonne dei Colchoneros come Koke, primatista di presenze UEFA, e Gabi, entrambi pronti a giocarsi la terza finale europea in appena 5 anni. Sempre nell’Atletico B sono cresciuti Saul,  attuale pilastro della squadra di Simeone, ed il portiere titolare della nazionale spagnola De Gea.

Piercarlo Cao

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