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Serie A, i 14 calciatori rivelazione dell’anno

La Serie A che volge al termine ha portato tanti volti nuovi che, oramai, quasi tutti hanno imparato a conoscere.

C’è chi, come il Bologna, ha trovato una quadratura senza sorprese, oppure ha cambiato pochissimo sul mercato, un esempio è il Napoli, scegliendo sempre i soliti, agendo quasi come non dovesse esserci turnover.

Infine la Juventus, più forte delle altre e oramai insensibile alla tentazione di inserire un giovane nelle proprie rotazioni.

L’Atalanta ha avuto sempre ottimi giovani, con Gosens che non sta facendo rimpiangere l’infortunato Spinazzola. Ma è Musa Barrow, professione attaccante e al suo primo anno da professionista, a essere l’inatteso protagonista dell’ultimo scorcio di campionato. Così come Enrico Brignola, tre gol in campionato, che è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante a Benevento, in una squadra con mille problemi e pochi punti. Ora è uomo mercato e piace a molte società, anche blasonate, per via della carta d’identità estremamente verde. In una retroguardia storicamente datata come quella del Chievo Verona, Mattia Bani è riuscito a trovare continuità, senza più uscire dalle rotazioni con Maran. Da valutare con il nuovo tecnico D’Anna.

Nikola Milenkovic è stato invece pagato 5 milioni di euro dalla Fiorentina, trovando uno dei migliori difensori di prospettiva dell’intero panorama europeo. Iuri Medeiros lo era già, da tempo, ma le sue qualità rimanevano sotto una piccola cortina eretta dallo Sporting Lisbona, soprattutto perché impossibilitato a entrare nell’undici titolare. Ha assistito dalla tribuna, invece, Moise Kean, che Carneade non era sin dalla scorsa annata – visto che è l’unico giovane promosso dalla Juventus negli scorsi mesi – ma che ha subìto un infortunio che gli ha fatto saltare l’ultima parte di lotta salvezza. Invece Adam Marusic, sulla carta riserva di Basta sull’out di destra della Lazio, ha sfruttato bene le sue chance, derivanti da uno stop proprio del calciatore serbo.

E che dire di Patrick Cutrone? In estate sembrava destinato a finire al Crotone – come ha poi fatto Tumminello, fermato da uno stop lunghissimo – per tentare di salvarlo, mentre è rimasto al Milan e ha fatto bene, con otto gol in campionato: non pochi per un classe 1998. Ha sei mesi in più Cengiz Under, vera e propria scoperta della seconda parte di A della Roma, mentre c’era già chi ne parlava come il nuovo Ucan, lui sì, desaparecido dopo gli anni in giallorosso.

Ha avuto un periodo di incubazione maggiore Joachim Andersen difensore che la Sampdoria ha acquistato ad agosto dal Twente ma che ha esordito in campionato solamente il 25 febbraio scorso.

Da aprile ha trovato un posto da titolare, senza uscirne più.

Come Rogerio che, dopo una partita non proprio irreprensibile in Coppa Italia con l’Atalanta, è riuscito a fermare il Napoli il 31 di marzo, salvo poi guadagnarsi la corsia mancina con buone sgroppate e prestazioni. Ultimi, ma non in ordine di importanza, Simone Edera e Antonin Barak: il primo è nel mirino delle big, ma il Torino ha intenzione di blindarlo per evitare problemi. Il ceco sta subendo l’inerzia dell’Udinese, incapace di vincere da quasi un girone.

L’involuzione, in questo caso, potrebbe non essere determinata solo da lui.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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