A inizio di stagione nessuno avrebbe scommesso sulla Lazio di mister Inzaghi, mentre al contrario, da parte romanista, la qualificazione in Champions League era considerata da tifosi e società un vero e proprio “must”, una certezza.
L’arrivo in quel di Trigoria di Eusebio Di Francesco subentrato a Spalletti con il suo 4-3-3, lo stesso modulo con cui aveva fatto la gloria del Sassuolo, aveva galvanizzato fin dall’inizio del campionato la sponda giallorossa del Tevere, nonostante gli addii di Salah e altri forti giocatori.
Diverso, opposto, il discorso alla Lazio. Le cessioni di Keita e Lucas Biglia avevano depresso i supporters biancocelesti che dopo il pareggio casalingo contro la Spal avevano cominciato a mugugnare.
A nulla o quasi era servita a entusiasmare i tifosi la vittoria netta della Lazio sulla Juventus in Supercoppa, e la forza vista in campo fin dall’inizio di stagione da giocatori fenomenali quali Ciro Immobile e Luis Alberto su tutti addirittura a livello europeo, e Sergey Milinkovic-Savic, un’altra delle scommesse stravinte dal direttore sportivo Igli Tare.
La società del presidente Lotito era di parere opposto alla tifoseria e a oggi, nella settimana di un derby ad alta quota, possiamo ben dire che avesse pienamente ragione.
Sarà una gara spettacolare dove l’attacco micidiale della Lazio si contrapporrà alla quarta miglior difesa del campionato. Chi la spunterà? La potenza fisica di Dzeko e Nainggolan, oppure la classe cristallina dei centrocampisti e attaccanti biancocelesti? Le strategie di mister Di Francesco, o la spinta motivazionale indotta fin dall’inizio da Simone Inzaghi?
E sugli spalti chi vincerà? Con la fervida speranza che non vi siano incidenti, sarà una gran bella sfida anche in curva. E questa è per noi tifosi e appassionati di calcio l’unica vera certezza.
Stefano Lesti
Direttore responsabile di Momentidicalcio.com, giornalista, scrittore, storico, dirigente e responsabile della comunicazione di società sportive.