«Io sono sempre per i grandi cambiamenti, e penso che la Serie A dovrebbe tornare ad avere 16 squadre come nel 1986».
Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, all’uscita dall’assemblea dei club europei (Eca) che si è svolta a Roma.
«Io ridurrei in tutto il calcio europeo il numero delle squadre» ha spiegato il n.1 partenopeo, rivelando che nel corso dei lavori dell’Eca il presidente della Fifa, Infantino, «voleva proporre un’ulteriore competizione per i top club, e noi abbiamo detto di no perché non si può sempre aggiungere senza mai sottrarre».
«Io da sempre sono per un campionato europeo per club in parallelo ai campionati nazionali, con partite andate e ritorno ogni settimana tra le 20 squadre più meritevoli, ovvero tra quelle che nei rispettivi campionati nazionali sono arrivate nei primi posti – aggiunge De Laurentiis -.
Ci dobbiamo quindi sedere attorno a un tavolo e stabilire quali sono i nuovi percorsi da fare per accedere a quel tipo di campionato europeo.
Ancora siamo nella politica dei piccoli passi, ma come Eca contrapponendoci alla forza della Fifa e dell’Uefa cerchiamo di difendere gli interessi di ben 400 club europei, e credo che in questi 10 anni si siano fatti dei passi avanti.
Nei prossimi 10 ne faremo tanti altri. Se vogliamo far restare i giovani legati a questo sport straordinario noi dobbiamo cambiare tutte le regole, se non lo faremo si annoieranno da morire e giustamente finiranno a giocare con gli esports, gli electronic games».
Tornando a parlare dell’ipotesi di un torneo riservato alle migliori formazioni continentali, De Laurentiis ha evidenziato poi il suo punto di vista: «Pensate che bello avere dal martedì al giovedì la competizione in Europa e il sabato e la domenica quella nazionale.
Però quest’ultima non può essere con 20 squadre, non si può fare.
Se la Lega di Serie A proverà prossimamente a ridurre il numero di club? Vi dico questo, con Lotito c’è una sola divergenza: entrambi vogliamo ridurre, lui però vuole attuare la politica dei piccoli passi e scendere a 18, io dico invece che nel 1986 eravamo 16 e dobbiamo tornare ed essere 16».
«Perché è stato rinviato l’incontro con Sarri? Questi sono fatti nostri, privati. Noi convergiamo su tutto, molto spesso convergere però non vuol dire trovare i giusti modi.
Bisogna riuscire a capire se i compagni di viaggio amano il rischio quanto lo amo io». ha detto De Laurentiis riguardo al futuro dell’allenatore sulla panchina della società partenopea.
«Sarri è uno che ha rischiato in tutta la sua vita, e con una lunga gavetta è diventato quello che è. Non ha potuto giocare a calcio per colpa di un incidente, ma ha studiato a tavolino mettendo la teoria vicino alla pratica e alla fine è diventato quasi geniale in tutto ciò – riconosce il patron azzurro -.
Però è da poco che milita nella Serie A e quindi il Napoli sicuramente lo ha stimolato a mettersi in gioco sempre di più, e mi auguro che lo si possa fare ancora insieme».
«Garanzie? Il signor Sarri ha un contratto che lo lega a noi per ancora lungo tempo. Poi c’è una clausola rescissoria, e se qualcuno dovesse affrontare questo problema legalmente è ineccepibile e noi dovremmo farci da parte – sottolinea De Laurentiis -.
Ma in 14 anni credo di aver fatto fare al Napoli grandi passi, siamo diventanti il 16/o club europeo, quindi tutti devono avere fiducia in questo Napoli, tutti devono aver fiducia in me perché sono io che creo le condizioni giuste per andare avanti in un contesto pieno di problemi».
Lo riporta il Messaggero.it
Fotro Corrieredellosport.it
