Nuovo regolamento della World Surf League, che vieta agli operatori le inquadrature sul lato B delle surfiste: “I cameraman dovranno utilizzare buon senso durante le loro riprese”.
Contraria la sette volte campionessa del mondo Layne Beachley: “Ognuno indossi ciò che vuole”Nuova regola imposta dalla World Surf League: niente più inquadrature dal basso… quando la gara è quella femminile.
Ha suscitato disappunto tra alcuni fan la notizia di vietare ai cameraman degli eventi certi tipi di inquadrature, e certi tipi di zoom, in alcune evoluzioni proposte sulla tavola.
Il motivo? Fin troppo facile intuirlo: l’inquadratura sarebbe troppo spinta nei dettagli intimi femminili, anche se mosse come i cosiddetti bottom turn o il duck dive finiscono inevitabilmente per esporre le concorrenti in bikini all’occhio della telecamera.
La protesta è nata anche grazie al movimento Me Too, partito dell’ottobre del 2017 come hashtag su Twitter dopo lo scandalo Weinstein che ha travolto Hollywood, fino a portare ad una modifica del regolamento.


Il magazine Stab ha invece messo in luce le nuove direttive guida della World Surf League in materia di inquadrature per i cameraman: “Tutti gli operatori dovranno utilizzare discrezione nel filmare le surfiste, specie nell’uso dello zoom durante i bottom turn e i duck dive.
Una trasmissione live dell’evento non permette tempo per un editing video del materiale, ecco perché i cameraman dovranno utilizzare buon senso durante le loro riprese”.
Dopo la scelta della World Surf League ha commentato la decisione anche la sette volte campionessa del mondo Layne Beachley: “I bikini si sono certamente ridotti nel tempo – riporta il Sun – ma penso sia giusto che ogni donna scelga il bikini che preferisce in base al comfort della gara.
In più è una loro scelta decidere cosa indossare.
Penso che vietare ai cameraman certe inquadrature, in certe evoluzioni, sia un errore, perché sono mosse che fanno parte di questo sport”.
fonte e foto SkySportNews
