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Torino, ora le parole di Cairo non devono diventare un alibi per la squadra

Il Torino non sta attraversando un grande momento di forma e la partita contro la Fiorentina  di domenica può essere lo spartiacque fra una stagione con ancora l’obiettivo Europa da centrare oppure un altro anno buttato via.

Le parole del Presidente Cairo dopo la sconfitta rimediata contro la Roma sono state dai più interpretate come un alibi fornito alla squadra  e che ora, se non dovesse centrare gli obiettivi prefissati a inizio anno,potrebbero addossare tutta la responsabilità alla dirigenza granata.

Ricordiamo brevemente quello che aveva detto Urbano Cairo ai microfoni di Radio Deejay: «C’era un progetto partito alla grande, positivamente, dopo la campagna acquisti dell’estate tutti erano felici, Mihajlovic anche era contentissimo, ma poi il progetto non ha dato gli esisti sperati e ho deciso di cambiare.

Adesso Mazzarri è arrivato felicissimo, per un progetto di lungo periodo, ma non ha la squadra che ha fatto lui, adatta al suo modulo, quindi è ovvio che ci vuole più tempo».

Mazzarri è a metà campionato, si sta impegnando nel fare il meglio possibile, ma poi non posso neanche chiedere a lui di fare esattamente il progetto per l’Europa con i giocatori di Mihajlovic, che purtroppo guidati da lui non ci ha dato i risultati voluti.

Poi non poniamo limiti alla provvidenza, ma adesso guardiamo le cose che abbiamo. Certo, le aspettative erano maggiori visti i grossi investimenti e aver tenuto quasi tutti i migliori e aver rinforzato con grandi innesti. Il progetto di Miha ci ha dato meno e lo paghiamo, e abbiamo quei punti in meno che adesso ci servirebbero per l’Europa».

La Fiorentina è alle porte e mancanopoche giornate alla fine della stagione: non tutto è perduto ma tante cose andranno riviste nel prossimo mercato estivo.

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