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Trapattoni, ricordi Strunz? Sono passati 20 anni… [VIDEO]

20 Anni fa la famosa conferenza stampa di Giovanni Trapattoni, all’epoca allenatore del Bayern Monaco. Eccola con i sottotitoli in italiano

L’allenatore italiano fu protagonista di una conferenza stampa che si trasformò in un monologo di rimprovero verso i suoi calciatori e in particolare verso uno: Thomas Strunz. Dopo 20 anni quella sfuriata è ancora celebrata in Germania e non solo.

Ormai 20 anni fa. Tanto è passato dalla celebre conferenza stampa in cui Giovanni Trapattoni, allora alla guida del Bayern Monaco, si lasciò andare a un lungo rimprovero verso i suoi giocatori e in particolare verso uno: Strunz. Thomas Strunz, fu lui la vittima della sfuriata del Trap, arrabbiato non solo per il brutto gioco e i cattivi risultati della squadra (reduce da tre ko consecutivi in campionato e dal pareggio per 0-0 nell’andata dei quarti di Champions contro il Borussia), ma soprattutto per le continue lamentele di alcuni giocatori che reclamavano maggiore spazio. Un monologo che fece il giro del mondo, sia per i toni usati che per il tedesco maccheronico, e che ancora oggi si fatica a dimenticare. “In questo momento in squadra ci sono dei giocatori che hanno dimenticato di essere dei professionisti – esclamò adirato l’allenatore italiano -. Non leggo molto i giornali, ma ho sentito tante storie, come che nell’ultima partita non abbiamo giocato in modo offensivo. In Germania non c’è nessuna squadra che gioca più all’attacco del Bayern. Nell’ultimo match avevamo tre punte in campo: Elber, Jancker e Zicker. Zickler è una punta e in più c’erano Mehmet (Scholl) e Basler. È chiaro quello che ho detto?”.

La sfuriata di Trapattoni non si fermò lì e continuò puntando il dito contro Scholl e Basler: “A loro due, dopo Dortmund, ho detto che forse hanno bisogno di un po’ di pausa. Ho visto altre squadre giocare in Europa mercoledì e ho assistito a due allenamenti. L’allenatore non è un idiota, è lì per vedere cosa succede in campo. In queste partite ci sono stati due, tre o quattro giocatori che erano deboli come una bottiglia vuota. Avete visto mercoledì quale squadra ha giocato? Ha giocato Mehmet, ha giocato Basler o ha giocato Trapattoni? Questi giocatori pensano più a lagnarsi che a giocare! Sapete perché le squadre in Italia non comprano questi giocatori? Perché noi abbiamo visto molte volte partite del genere. E dicono che non sono giocatori adatti per le italiane, non sono dei campioni”.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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