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Tennis, Maria Sharapova in crisi:è il tramonto della carriera?

Maria Sharapova è stata eliminata al torneo di Indian Wells e la sua fugace apparizione californiana alimenta i dubbi sulla bella campionessa russa, incapace di ritornare ai fasti dei tempi pre-squalifica per doping.
Per cercare di interrompere questo trend negativo, Masha ha deciso di interrompere la sua collaborazione professionale con il suo storico coach Sven Groeneveld ma il timore che la sua lunga carriera stia per imboccare il viale del tramonto non lascia tranquilli l’entourage della tennista.
La Gazzetta.it dedica alla tennista siberiana l’articolo che riportiamo in un suo estratto:
Il 7 marzo 2016, giorno del giudizio della conferenza stampa in cui annunciò la positività al Meldonium, la Sharapova era numero 7 del mondo.
A fine aprile di un anno fa, Maria Sharapova rientrava nel circuito e si immaginava che avrebbe impiegato poche settimane per tornare nella top ten, in un tennis femminile senza padrone e con l’eterna nemica Serena lontana per maternità.
Si immaginava potesse recuperare con agio quelle vette, e invece galleggia ancora al n°41.
Soprattutto, nonostante il successo a ottobre nel torneo di Tianjin, non ha mai inciso negli appuntamenti clou, vale a dire i due Slam giocati (Us Open a settembre e Australian Open a gennaio) e i Premier di Madrid, Roma e Pechino.
E questa parte di stagione, se possibile, le sta riservando delusioni ancor più cocenti, con due eliminazioni al primo turno nelle ultime due uscite, a Doha e a Indian Wells.
L’anno scorso, giocati tre tornei dal rientro e saltato il Roland Garros per le infuocate polemiche legate alla concessione della wild card, si è infortunata a una gamba prima della stagione sull’erba, una delle sue superfici d’elezione. Senza contare gli ormai eterni acciacchi alla spalla destra.
Per una trentenne dalla carriera lunghissima costretta a una pausa forzata (e in quei mesi si è dedicata anche a molto altro, tra masters universitari e stage aziendali), la qualità degli allenamenti è fondamentale, e infatti Maria si sta muovendo male soprattutto negli spostamenti laterali ed è sicuramente appesantita.
In un tennis femminile in cui la prepotenza fisica delle nuove generazioni si sta prendendo piano piano la scena, Halep a parte, una condizione atletica perfetta è una qualità imprescindibile. E poi conta il discorso tecnico: la Sharapova ha un gioco basico e sostanzialmente monocorde, fondato sulla potenza dei colpi a rimbalzo.
Un’attaccante da fondo che ama dettare subito il ritmo e che perciò ha bisogno del servizio, invece sempre più balbettante, anche per la spalla. La sua forza dirompente, in aggiunta, si scontra ormai con giocatrici addirittura più potenti di lei e con una palla che viaggia più veloce, come appunto la Osaka, che tira ogni colpo a tutto braccio.
Infine, Maria resta la figura più iconica del circuito per carisma e fascino, ma le troppe sconfitte e la condizione altalenante non ne fanno più uno spauracchio per le colleghe, molte delle quali, poi, quando la affrontano ci mettono pure il pepe dell’antipatia personale, soprattutto dopo la vicenda doping. Masha si era posta l’obiettivo di Tokyo 2020 e al pubblico deluso di Indian Wells ha dato appuntamento all’anno prossimo.
Ma il tempo della zarina pare ormai evaporato.
Fonte Gazzetta.it
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