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editoriali

Firenze Saluta il suo Capitano, in chiesa come allo stadio

Firenze, 8 marzo 2018 – Firenze piange il suo capitano, il suo Davide campione sul campo e fuori. Campione di gentilezza, compostezza. Una folla oceanica, abbracciata da una Firenze a Lutto, che è tuttà lì, in piazza Santa Croce per accompagnare Davide Astori, morto nella notte tra sabato e domenica a Udine, nel suo ultimo viaggio.

Una piazza Santa Croce inedita e surreale quella di questo giovedì 8 marzo. Molte delle finestre che si affacciano sulla piazza sono ‘ornate’ da bandiere, striscioni e sciarpe della squadra viola. Un fiume silenzioso da questa mattina si è diretto verso il centro storico dalle stazioni ferroviarie (nonostante lo sciopero dei treni diversi convogli sono arrivati a Firenze) e dai parcheggi lungo i viali (presi d’assalto, lunghe code in attesa sia in Sant’Ambrogio che all’Archivio di Stato): moltissimi i giovani arrivati da tutta la Toscana con sciarpe e cappelli della propria squadra, non necessariamente della Fiorentina anche se il viola è il colore predominante.

Una Piazza Stracolma

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Un lungo applauso delle circa diecimila persone presenti in piazza Santa Croce a Firenze ha ‘salutato’ l’ingresso nella Basilica, fra due ali di bambini del settore giovanile della Fiorentina, del feretro di Davide Astori. Il feretro è rimasto per oltre venti minuti all’interno del carro funebre davanti al sagrato della Basilica, a causa del malore che ha colto una persona all’interno della chiuesa. Oltre alla dirigenza viola al completo, a partire dai fratelli Della Valle, accolti con applausi, presenti le rose della prima squadra maschile e femminile e tutti i settore giovanile della Fiorentina. In Santa Croce c’è tutto il mondo del calcio e vari rappresentanti del mondo delllo sport, fra cui il presidente del Coni Giovanni Malagò, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il segretario dimissionario del Pd, Matteo Renzi, il commissario della Figc, Roberto Fabbricini, il sub commissario Alessandro Costacurta, il ministro dello Sport Luca Lotti, e i rappresenti di vari club, fra cui la Roma, con Francesco Totti in testa, l’Inter, con il vicepresidente Javier Zanetti e la Juventus con, fra gli altri Buffon, Chiellini e Massimiliano Allegri.

Presente anche una delegazione del Cagliari – partita alla volta della città Toscana – stamani con un piccolo volo charter.

Come riporta L’Unione Sarda, nessuno voleva restare a casa. Tuttavia, insieme al Presidente Giulini, al Vice Filucchi e al dg Passetti, ecco presenti Dessena, Cossu, Sau, Barella, Conti e l’ex Pisano.

La gente ha accolto con applausi tutti, dal patron Andrea Della Valle a dirigenti e giocatori di altre squadra come Inter, Roma e altre che partecipano ai funerali. Accolto con applausi anche Federico Bernardeschi. Arrivate poi le delegazioni delle squadre calcistiche, tra queste l’Inter,rappresentata da Zanetti, il tecnico Spalletti, Ranocchia, Borja Valero e Vecino, che hanno giocato con Astori fino all’anno scorso. Per tutti applausi, anche all’arrivo della delegazione dell’Atalanta, della Cremonese, del Venezia, del Genoa, rappresentato da un altro ex viola come Giuseppe Rossi. Grande affetto e lunghi applausi da parte delle migliaia di persone che affollano piazza Santa Croce sono stati tributati all’arrivo di una delegazione della Juventus. Tra i primi ad entrare dall’ingresso laterale della basilica: l’allenatore Allegri, il portiere e capitano Buffon, Chiellini e Rugani. L’ingresso al pubblico non è consentito per motivi di sicurezza, ma la folla partecipa comunque con grande rispetto, silenzio e commozione.

Conclusi i funerali, all’uscita del feretro la folla in piazza ha intonato l’inno della Fiorentina e sono stati accesi fumogeni viola. Dalla piazza, viola anche per le tantissime sciarpe portate dalle migliaia di persone presenti, si è alzato poi il coro ‘Un capitano, c’è solo un capitano’. Sul sagrato della basilica intanto il sindaco Dario Nardella, davanti al feretro, ha abbracciato i familiari del capitano viola.

Per permettere a tutti di salutare Davide Astori il carro funebre è partito da Coverciano, dove ieri era stata allestita la camera ardente, ed è passato lungo il viale Franchi, davanti a quel ‘muro del pianto’ alzato lungo le cancellate dello stadio. Applausi e lacrime da parte dei tantissimi presenti. Il carro funebre, scortato da due motociclisti della polizia e quattro della polizia municipale, è passato lentamente davanti allo stadio e tra i presenti in tanti hanno voluto toccare l’auto come per dare una carezza ad Astori.

“Grande capitano”, “Ciao Asto”, l’oceano viola davanti alla basilica ha accolto così, con tutto il calore che i tifosi sanno dare, l’arrivo del feretro in Santa Croce intorno alle 10,30. Applausi infiniti intervallati da un silenzio gelido che a fatica sa trattenere le lacrime.

Firenze oggi è una città listata a lutto. I palazzi degli uffici pubblici hanno le bandiere a mezz’asta, segni di lutto sui mezzi di trasporto pubblico e sui veicoli di servizio pubblico, come previsto dall’ordinanza firmata dal sindaco Dario Nardella, che ha invitato ad osservare nei luoghi di lavoro un minuto di silenzio e raccoglimento alle 13 (numero della maglia indossata da Astori) e ad osservare nelle scuole un minuto di silenzio e raccoglimento, dove possibile, sempre alle 13 e comunque nella mattina.

LE ESEQUIE – A celebrare le esequie, insieme al cappellano del club e della Nazionale don Massimiliano Gabbricci, il cardinale Giuseppe Betori. “Siamo qui a pregare per Davide, in questa basilica che l’Italia ha voluto fosse il sacrario degli uomini più illustri che l’hanno onorata, e che custodisce le virtù più alte del nostro popolo”. Sono le prime parole del cardinale Giuseppe Betori nell’apertura della cerimonia funebre. “Queste virtù noi riconosciamo in Davide – ha aggiunto – e per questo lo salutiamo in questo luogo”.

“Il modo improvviso e crudele con cui il capitano ci è stato tolto – ha continuato Betori -, ci rinvia alla nostra povertà di creature, che non dispongono di tutto ma che le cose essenziali le ricevono, a cominciare dalla più essenziale, la vita. Una morte, quella di Davide, che ci richiama a maggiore umiltà, a tanta gratitudine, a quel senso del limite che spesso manca in questo tempo di superbia. E non a caso, nel fare memoria del capitano, molti hanno ricordato la sua umiltà, il senso di responsabilità, la semplicità e la modestia che lo rendevano a tutti così caro”.  E lo ha definito “fiorentino da sempre e per sempre”.

“Al tempo stesso, mentre contempliamo la fragilità della vita, ne scorgiamo anche la grandezza e lo splendore, quella preziosità che la fa tanto rimpiangere quando viene meno – ha aggiunto il cardinale Betori – E anche sulla bellezza della vita c’è un messaggio importante che la morte di Davide Astori lascia a tutti noi. Non sempre e non dappertutto la vita è riconosciuta nel suo valore. C’è chi la mette in pericolo con modelli di comportamento nocivi, e chi minaccia la vita degli altri o non ne rispetta la dignità. Troppi nel mondo vedono la loro vita disprezzata, fatta merce, usata, emarginata, non circondata dalle dovute cure”.

“Abbiamo scoperto in questi giorni, con ammirazione, l’impegno del capitano per i bambini malati nel nostro ospedale Meyer e in Paesi lontani. Ma non meno significativa è stata la testimonianza di suoi compagni più giovani, che nella squadra si sono sentiti da lui accolti, indirizzati, sorretti – ha sottolineato l’arcivescovo di Firenze – La sua vita spezzata da un male misterioso richiami tutti noi a prenderci cura della vita degli altri, soprattutto dei più deboli e dei più miseri. In ogni vita umana è nascosto il germe di vita divina”.

TIFOSI AL FRANCHI – Intorno allo stadio ‘Artemio Franchi’, intanto, prosegue incessante il via vai di tifosi, ma anche di semplici cittadini, che fino a notte fonda hanno portato in segno di rispetto un fiore, un ricordo. Ma non solo. Le testimonianze sono così tante che lungo il perimetro dell’impianto, e soprattutto sui cancelli, è visibile una vera e propria muraglia fatta di sciarpe, bandiere, striscioni.

Così anche sotto l’abitazione dove Astori viveva con la compagna Francesca e la figlia di 2 anni. Un grande striscione messo da alcuni amici recita: ‘Davide, Francy, Vichy vi vogliamo bene’, con un cuore e la firma ‘gli amici di via delle Terme’. Nella piazza intorno alla basilica di Santa Croce, intanto, un silenzio irreale si registra sin dalle prime ore della mattina. Il traffico, sia privato che pubblico è stato deviato e gli accessi discretamente presidiati dalle forze dell’ordine.

Alcuni gruppi di tifosi con i colori del club si sono già sistemati sulle gradinate esterne della basilica in attesa dell’apertura delle porte e numerose sono le corone appoggiate ai lati degli accessi, tra cui quelle di Juventus, Sassuolo, Lazio, Chievo o di tifosi di altri club, come quelli di Bergamo, provincia di cui il giocatore era originario. Su uno dei palazzi della piazza affisso un cartello con scritto ‘Ciao capitano’, firmato dal liceo artistico Alberti. Arrivato anche il gonfalone, listato a lutto, del Comune di Firenze.

Davanti alla basilica all’alba sono state montate delle transenne e alle 8 già molta gente, di tutte le età, è in fila ad attendere. Domenica sarà il giorno più carico di angoscia dopo quello dei funerali. Si parla di oltre diecimila biglietti venduti, ai quali si dovranno sommare i 17mila abbonati stagionali. Sarà inevitabile che l’assenza del ‘capitano’ Viola riecheggi allo stadio ‘Franchi’ quando, per la prima volta, alle 12,30 la squadra scenderà in campo contro il Benevento, senza però il giocatore con la maglia numero 13.

LE PAROLE DI BATISTUTA – «Sono dall’altra parte del mondo, ma vorrei essere a Firenze per dare l’ultimo saluto a Davide, insieme alla mia gente. Quando a Reconquista è arrivata la terribile notizia del decesso del nostro capitano, ho avuto la stessa vostra reazione: sono rimasto choccato, senza parole. Per la morte con c’è mai risposta, ma stavolta è stata pazzesca». Lo scrive Gabriel Omar Batistuta in una lettera diffusa tramite l’ANSA dopo la morte di Davide Astori. «Un calciatore che muore dormendo – ha aggiunto – è qualcosa di incredibile, inspiegabile, inaccettabile. Un trauma che colpisce una comunità, in particolare il nostro mondo». «Non conoscevo di persona Davide – scrive ancora Batistuta -, ma i miei amici fiorentini mi avevano sempre presentato uno splendido ritratto di lui. In campo parlavano classe e bravura, fuori lo spessore era ancora più alto. Mi raccontano che fosse sempre impegnato sul fronte della solidarietà e della beneficenza. Nello spogliatoio un leader silenzioso, ma determinato. Davide era un esempio assoluto». Secondo Batistuta «la Fiorentina aveva fatto bene ad affidargli la fascia perché Davide prima di tutto era un uomo vero. E per me questo nella vita resta l’elemento decisivo. Ho sempre pensato che la storia viola avesse un solo capitano, il mio fraterno amico Giancarlo Antognoni. D’ora in poi ne avrà due, per sempre. Cerchiamo di onorare al meglio la memoria di Davide e soffochiamo di affetto Francesca, Vittoria e i suoi familiari. Un abbraccio a tutta la Fiorentina e un bacione a Firenze».

LA DEDICA- La Firenze Marathon, la maratona cittadina che ogni autunno riunisce migliaia e migliaia di sportivi in centro a Firenze, ha deciso di dedicare ad Astori il chilometro 13 per il prossimo 25 novembre: un cartello speciale a lui dedicato sarà posto sul punto di passaggio dei corridori.

I funerali di Davide Astori in piazza Santa Croce (foto Lapresse)

Fonte: La Nazione

Leggi anche: Il nostro Saluto a Davide Astori

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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