

Scena bizzarra in Inghilterra: l’arbitro scambia il cognome del giocatore per una presa in giro, espulso. Poi il dietrofront.
Il fraintendimento non è all’ordine del giorno, ma nel mondo del calcio accade spesso. Nel corso dei novanta minuti, per diversi motivi, una discussione tra un giocatore e l’arbitro può portare ad effetti comici ed involontari, come successo a Sanchez Watt, ex Arsenal.
Watt, che attualmente milita con l’Hemel Hempstead ella National League South, ha probabilmente ricevuto uno dei cartellini rossi più bizzarri della storia: per aver ripetuto tre volte il proprio cognome al direttore di gara Dean Hulme. Dietro richiesta dello stesso.
Peccato che in inglese Watt suoni come ‘What’, ovvero ‘cosa?’: per questo motivo l’arbitro ha creduto che il giocatore lo prendesse in giro, anche considerando il nome ripetuto tre volte, proprio perchè il fischietto non era sicuro di aver capito bene.
In seguito all’espulsione Watt si è guardato intorno incredulo mentre il compagno e capitano Parkes si è precipitato per spiegare all’arbitro che il nome del giocatore era in realtà Watt, e lo aveva sempre detto chiaramente.
Dopo qualche secondo Hulme ha poi invertito la sua decisione, mantenendo il primo cartellino giallo ed evitando, giustamente, l’espulsione per Watt. Una scena incredibile twittata tra l’altro dal giocatore, in goal nella sfida contro l’East Thurrock. La sua sfida, in tutti i sensi.
Fonte: Goal.com


Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre
